DOMANDA
buongiorno dottore,
sono un ragazzo di 35 anni, non fumo, faccio sport, salute ottima. Premessa, sono un tipo molto focoso, che però vive il sesso come un’esame; per la serie come andrà questa volta. L’insicurezza me la porto dietro da sempre; nei preliminari ok, masturbazione (quasi giornaliera) ok. Da 8 mesi circa sto con una ragazza a cui tengo e ho deciso di affrontare e risolvere la cosa (non mi vergogno del problema e sono molto propositivo nel risolverlo). Vado pertanto da un’andrologo il quale mi fa fare degli esami (tutto ok) e mi prescrive levitra 10 mg per sbloccarmi. Che dirle 7 mesi da urlo, prestazioni ottime, anche diversi rapporti a sera ma la mia ansia sempre lì. (dopo 1 notte di sesso eccellente mi sveglio e penso sempre come andrà la prossima volta..)
Un giorno è successo che ero stanco e non mi andava, e nonostante il levitra ho stentato (rapporto a buon fine ma meno sicurezza fisica/psichica) e ciò mi ha dato un pò di sfiducia nel levitra che era diventato il mio porto sicuro.Consideri che la mia donna è molto casta, non pratica sesso orale, non fa nessun “gioco” che serve a riscaldare l’ambiente(mi tocca solo con la mano, il che alle volte è un pò poco.Ad oggi ho una certa dipendenza dal levitra (ne prendo ora 20mg) solo per i rapporti, per i preliminari sempre tutto ok, diciamo che mi fa sentire le spalle coperte.Le mie domande sono: col tempo il levitra crea assuefazione? il mio corpo risponde meno bene di prima..grazie mille
RISPOSTA
Gentile Lettore, forse il suo problema di erezione è secondario ad altre problematiche psicologiche ansiogene che andrebbero approfondite. In alcuni casi sicuramente la farmacoterapia con farmaci pro-erettili aiuta a sbloccare o meglio ad interrompere un circolo vizioso determinato dall’ansia o dalla paura della prestazione. Nel suo caso pero, a mio parere, per avere risultati non dipendenti solo dall’utilizzo di farmaci pro-erettili, ma anzi con lo scopo di interrompere la farmacoterapia non appena lei si sia stabilizzato in una condizione di piu sicurezza, dovrebbe integrare la farmacoterapia con un sostegno psicologico o con un counselling sessuologico perché potrebbe essere la sua mente che non risponde bene e non il suo corpo. Cordialmente, Gabriele Optale Direttore Centro Regionale Veneto per i disturbi sessuali ASL 12 Mestre.