DOMANDA
Gentile professore,
mio padre, di 59 anni, è stato operato di prostatectomia radicale nel maggio u.s..
Atteso che il psa iniziale era 28 e il Gl. 5+4, ha effettuato prima bat neoadiuvante quindi RT adiuvante e, ovviamente, prosecuzione del BAT (Casodex 50 + enantone 11.25).
Purtroppo, nonostante siano passati solo 10 mesi dall’inizio del bat, la ginecomastia e la tensione mammaria costituiscono un problema sia fisico (dolore intenso anche solo sfiorando le mammelle) e psicologico in quanto il gonfiore è diventato molto evidente.
Atteso che il bat è assolutamente indispensabile e penso non possa essere sospeso in che modo consiglia di intervenire sul “problema secondario” citato?
So che potrebbe essere assunto Tamoxifene 20 per 3 mesi ma in quel caso gli effetti collaterali di un antiestrogeno non andrebbero a “sommarsi” a quelli del bat in corso (funzionalità epatica, osteoporosi, vampate di calore…)? Sarebbe altrimenti ipotizzabile un intervento chirugico “definitivo” nella zona mammaria o altre soluzioni?
In attesa del suo prezioso suggerimento, porgo cordiali saluti.
RISPOSTA
Buonasera
in questo caso, se il PSA è praticamente indosabile come penso, sospenderei il casodex.
Non penserei a soluzioni con il Tamoxifene e tenga presente che il problema potrebbe eventualmente essere risolto con piccolo ciclo di Radioterapia mirata
grazie
Carlo Introini