Parossismi occipitali

    DOMANDA

    Egregio Dottore,

    sono in un momento di grande confusione

    Sono di Firenze, cerco di essere breve, per quanto possibile.

    La mia bimba, di 4 anni e tre mesi, fino a due settimane fa sanissima (mai neppure una bronchite), socievole, sensibile, allegra, molto ricercata dagli amichetti, generosa, senza problemi di socialità (ha cambiato asilo quest’anno, a settembre, trovandosi in una classe nuova e già compatta al secondo anno di materna ed integrandosi perfettamente dal primo giorno), ha avuto, per l’appunto 15 giorni fa, all’asilo, un episodio di “disturbo del contatto”: si è detta troppo stanca, si è messa con la testa sul banco e poco dopo non rispondeva più alle domande (se non con un flebilissimo cenno della testa in senso affermativo o negativo), era rallentata dal punto di vista ideomotorio, con iniziale parziale irrigidimento, poi con ipotonia, senza totale perdita di coscienza, pallidissima.

    La cosa si è risolta spontaneamente in circa 15 minuti, poco prima dell’arrivo dell’ambulanza, subito chiamata dalla scuola.

    Al Pronto Soccorso appariva vigile, reattiva, ben orientata nello spazio – tempo.

    La bambina ricorda l’episodio dicendo che aveva solo troppo sonno e che aveva udito ovattato.

    Su suggerimento del PS, il giorno seguente effettuiamo una EEG.

    Questo il referto del tracciato di veglia e sonno:

    ritmo di fondo a circa 7 Hz, posteriore e reageten, commisto a sporadiche onde theta. SLI inefficace. In sonno grafoelementi ipnici normorappresentati. Presenti in sonno isolate anomalie parossisticche di ampie punta-onda lenta sulle derivazioni occipitali sinistre.

    Conclusioni

    Anomalie parossistiche posteriori sinistre in sonno. Il quadro elettroclinico depone per una possibile crisi a semeiologia occipitale.

    Per adesso non sono stati prescritti farmaci, nell’attesa di controllare l’evolversi del quadro clinico.

    Il neurologo non ha escluso nuove crisi, eventualmente anche con componente motoria (nel qual caso, se si prolungassero oltre i 5 minuti, suggerisce Micropam endorettale).

    Il mio stato d’animo credo lo possa comprendere.

    Il neurologo che ha refertato l’EEG ha parlato di possibile epilessia dell’infanzia a “parossismi occipitali”, riservandosi di confermare la diagnosi con il trascorrere del tempo, osservando eventuali nuove crisi e soprattutto la loro frequenza.

    La RM verrà effettuata più in là nel tempo.

    Non so cosa pensare, cosa aspettarmi, tutto un castello di sogni, di futuro, di felicità è, non dico crollato, ma sicuramente stato brutalmente scalfito da questa doccia fredda.

    La mia piccola ha, di fatto, una qualche disabilità, adesso?

    L’idea di somministrare farmaci ad una esserino come quello mi prostra come non riesco ad esprimere a parole.

    In sintesi: per quanto io mi informi freneticamente, non essendo una addetta ai lavori, non capisco fino in fondo il significato del referto dell’EEG, correlato all’episodio sopra descritto.

    E’ vero che si potrebbe trattare di una forma che si manifesta per lo più in fase di addormentamento e di risveglio?

    E’ benigna? In genere passa con la crescita?

    Chiedo un aiuto, un parere, una casistica.

    Grazie infinite fin da adesso. Carla

    RISPOSTA

    Gentile lettrice,

    il quadro che lei descrive sembra compatibile con la diagnosi di epilessia parziale (occipitale) benigna dell’infanzia. Nella grande maggioranza dei casi questa forma di epilessia guarisce con la maturazione cerebrale e, se le crisi non diventano frequenti, si può anche evitare di somministrare farmaci. In ogni caso, l’uso di farmaci non ha alcuna influenza sul destino (guarigione o meno) dell’epilessia. Ribadisco però il concetto che le forme benigne guariscono nella grande maggioranza dei casi. Stia pertanto tranquilla e si affidi con fiducia al neurologo che segue la bimba e che ha operato, secondo quanto da lei descritto, in modo ineccepibile.

    Cordiali saluti.

    Prof. Umberto Aguglia

     

    Umberto Aguglia

    Umberto Aguglia

    SPECIALISTA IN EPILESSIA. Professore ordinario di neurologia all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Nato a Reggio Calabria nel 1954, si è laureato e specializzato in neurologia all’Università di Napoli. Si è specializzato anche in elettrocefalografia clinica all’Università di Aix-Marseille, in Francia. Dirige l’unità di neurologia e il centro regionale epilessie all’ospedale Bianchi Melacrino Morelli di Reggio […]
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