DOMANDA
Salve, da 4 anni (attualmente ne ho 31) soffro di miodesopsie. La situazione è gradualmente peggiorata, ad oggi circa del 25%. Ho chiaramente effettuato più visite specialistiche e assunto integratori indicati.
Da un mese a questa parte, anche sentendo il parere di esperti di mia conoscenza, sto considerando un intervento di vitrectomia, ma totale. Tuttavia il mio vitreo è ancora ben aderente alla retina; a ragione di ciò chiedo dunque:
– la probabilità che un eventuale intervento di vitrectomia completa possa causare fori retinici e quali conseguenze o limitazioni questi potrebbero comportare;
– le conseguenze e le limitazioni che tale intervento, sebbene riuscito, potrebbe sortire a livello della retina (maggiore sensibilità e facilità di distacco, ad esempio), di un successivo intervento per cataratta e in generale nei confronti di patologie o problemi futuri.
Molte grazie e cordiali saluti.
RISPOSTA
Le miodesopsie consistono nella visione di flocculi scuri mobili, di varia forma e dimensione.Sono molto comuni (tutti le notiamo se facciamo attenzione), e sono percepite di più quando guardiamo superfici chiare, come la neve, la nebbia di giorno, il cielo azzurro. Non danneggiano la visione, ma possono disturbarla assai. Dipendono da addensamenti presenti nella gelatina vitreale, senza una vera correlazione tra stato anatomico del vitreo e disturbo segnalato. Sono più percepite dai soggetti miopi, e in condizioni di stress. Per quanto l’intervento di vitrectomia sia risolutivo delle miodesopsie, nel postoperatorio si sviluppa di frequente una cataratta che a sua volta deve essere operata. L’intervento stesso può poi provocare un distacco di retina, anche quando ben eseguito, nella percentuale dello 0.5% circa. Per questi motivi l’intervento è indicato in casi eccezionali, ed il semplice desiderio del paziente di risolvere il problema raramente convince il chirurgo ad operarlo se il vitreo è ancora aderente, e se l’età è così giovane come nel suo caso.