DOMANDA
Gentile professor Mastroroberto,
in primo luogo, desidero ringraziarLa per la Sua risposta a me graditissima. Chiedo scusa se Le scrivo di nuovo (Le avevo scritto ieri un messaggio con oggetto: “Operazione chirurgica per malattia del cuore”). Ad integrazione di quanto esposto nella mia precedente e-mail, Le riferisco alcune notizie relative al mio parente. Sembra che i medici propenderebbero per l’intervento (di tipo tradizionale) per risolvere l’insufficienza della valvola mitrale e di quella aortica e per installare 2by-pass per l’ostruzione delle coronarie; avrebbero detto che il sangue viene pompato solo al 20% e per questo consiglierebbero detto intervento; nello stesso tempo però affermano che, una volta effettuata la sternotomia mediana verticale, potrebbero anche decidere di non operare e di richiudere nuovamente il torace. Sono perplesso. Queste incertezze non dovrebbero essere risolte prima di intervenire? Le sarei veramente grato se esprimesse il Suo autorevole parere; io cerco di suggerire al mio parente di rifiutarsi di firmare l’autorizzazione all’intervento e di rivolgersi altrove.
Ringraziandola in anticipo per la risposta, la saluto cordialmente.
RISPOSTA
Gentile Sig.
se la percentuale indicata si riferisce alla frazione di eiezione allora si può affermare che essa è ben al di sotto dei valori normali. E’ chiaro che l’intervento con queste premesse presenta una certa percentuale di rischio che comunque, come già detto, spetta ai chirurghi quantizzare in base alle tabelle citate. E’ chiaro che tutta la strategia chirurgica viene sempre pianificata in anticipo, fermo restando che possono sempre esservi degli imprevisti che inducono il chirurgo operatore a modificare i suoi piani iniziali. Infine vorrei sottolineare come sia sempre importante un rapporto di fiducia tra paziente, chirurgo e struttura che offre il servizio sanitario e che ogni decisione spetta ovviamente al paziente stesso.
Spero di essere stato sufficientemente chiaro.
cordiali saluti
prof.Pasquale Mastroroberto