ANSIA DA LONTANANZA

    DOMANDA

    GENT.MA DOTT.SA SONO UNA DONNA DI 39 ANNI.PREMETTO CHE SOFFRO DI PROBLEMI DI TIROIDE (PRIMA AVEVO IL BASEDOW E ORA SONO IN IPOTIROIDISMO).
    HO UN PROBLEMA CHE DA ANNI MI PORTO DIETRO GIA’ DALL’ADOLESCENZA. OGNI VOLTA CHE DEVO ALLONTANARMI DA CASA E PERNOTTARE IN UN ALTRO POSTO SIA PER UNA VACANZA O PER ALTRO,MI BLOCCO. SE DEVO PARTIRE E TORNARE IN SERATA ALLORA CI VADO. MA SE DEVO STARE LI PER GIORNI GIA’ PRIMA DI PARTIRE STO MALE E SONO AGITATA. INSOMMA HO RINUNCIATO A SEGUIRE MIO MARITO CHE STA LAVORANDO A SETTECENTO KM DA CASA PER COLPA DI QUESTO MALESSERE. MI SENTO MORIRE DENTRO,SPECIE PERCHE’ CAPITA SOLO A ME. ESCO DI CASA TRANQUILLAMENTE,VADO IN BICI,MI ALLONTANO SENZA PROBLEMI ANCHE PER MOLTI KM SE HO LA MACCHINA,NON MI SPAVENTA GUIDARE IN AUTOSTRADA,NE PONTI,GALLERIE,ECC…INSOMMA RIESCO A CONDURRE UNA VITA NORMALE. QUESTA COSA MI STA BLOCCANDO LA VITA. SE DEVO PENSARE A UN WEEK END BENE O MALE LO AFFRONTO,MA ORA SI TRATTA DI STARE LI CON LUI DEI MESI. NON CAPISCO LA CAUSA DI QUESTO MALESSERE,SE SIA LA DISTANZA,O LA SOLITUDINE VISTO CHE LI DOVREI STARE SOLA PER NOVE ORE AL GIORNO.NON SO MA LA STO VIVENDO MALE QUESTA COSA.SPERO LEI POSSA AIUTARMI. MI SENTO INFERIORE ANCHE A ME STESSA. FIN DA PICCOLA ANCHE DALL’ASILO SCAPPAI VIA,E ANCHE DA SCUOLA…CREDO FORSE SIA UNA QUESTIONE DI TROPPA SENSIBILITA’. MI AIUTI A CAPIRE PER FAVORE. LA RINGRAZIO,VINCENZA

    RISPOSTA

    Cara Vincenza,
    penso che siano presentidiversi fattori che le provocano malessere. Primo fra tutti l’ansia che si sviluppa in diverse forme, come ansia da separrazione, ansia per il cambiamento di città , ansia per le perdite, e ansia per i viaggi. Ma credo che la cosa che la rende più tranquilla è non cambiare nulla della sua vita. Per affrontare questo penso sia utile per lei affrontarlo con qualche colloquio di psicoterapia e vedere se riesce a fare dei passi intermedi per arrivare a seguire suo marito. Ha bisogno di tempo per affrontare i cambiamenti, e riflettere su quali soluzioni adottare al fine di raggiungere l’obiettivo.
    Se si tratta di mesi e non avendo da fare nulla,, penso che parlarne con suo marito sia la prima cosa da fare. Magari insieme riuscite a trovare una soluzione alternativa che faccia stare bene entrambi.
    Cordialmente
    Patrizia Frongia

    Patrizia Frongia

    Patrizia Frongia

    Psicologa consulente presso la Asl di Milano. Psicoterapeuta specializzata in terapia sistemico-relazionale, si è perfezionata in psicopatologia forense presso l’Università degli Studi di Milano e ha conseguito un master in consulenza sessuologica.
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