DOMANDA
Dr.Jannini,buon pomeriggio,
sono una giovane donna di 41 anni, istruita e laureata e da qualche tempo credo di avere avuto la consapevolezza di avere un problema a livello sessuale. Ho un uomo da quasi 5 anni, con il quale faccio l’amore splendidamente e parlo di tutto: anche di posizioni per raggiungere l’orgasmo. Da quando faccio l’amore(circa 20 anni), l’orgasmo lo raggiungo solo stando sopra il mio uomo nella posizione volgarmente detta “smorzacandela”. Il mio uomo dice che benchè per lui non è un problema che io “venga” solo in questa posizione, mi ha detto che nella sua vita ha incontrato poche donne che provavano piacere solo in un’unica posizione. La maggior parte di loro, raggiungevano l’orgasmo in tutte le posizioni.
Per anni non è stato un problema per me ma oggi lo è.
Ho letto molta letteratura sulle posizioni, sul punto G, sulla confidenza con il partner.E’ possibile che io sia una donna clitoridea e non vaginale? Esiste questa categoria di donna? Come posso fare per sapere se ho il famoso punto G (per me ormai è diventata una fissazione).Esiste un esame al quale sottopormi che mi dia la certezza o no se ce l’ho?
Come posso fare, a chi posso rivolgermi?Le ribadisco che il mio compagno ed io non abbiamo problemi sessuali, anzi.Raggiungo l’orgasmo, in un unico rapporto sessuale, anche 4\5 volte ma SEMPRE NELLA STESSA POSIZIONE. Vorrei sapere cosa si prova a raggiungere l’orgasmo vaginale.La prego di aiutarmi: ne ho bisogno per me stessa,x sentirmi completa.Grazie
RISPOSTA
Mia cara signora, la prego, mi permetta di sgridarla, a costo di divenire antipatico: ma veramente il suo sentirsi completa dipende da una cosa così. minima come il cosiddetto Punto G? ma veramente questo fantomatico punto è divenuta <
La sua lettera mi ha fatto pensare che forse quei poverini che si arrabbiano ogni volta che vengo intervistato su questi argomenti potrebbero aver ragione: cercare il punto G può significare, in alcuni casi, perdere di vista cose ben più importanti.
Ho terminato la predica e ora posso meglio risponderle. Molte coppie individuano modalità di accoppiamento assolutamente caratteristiche. Non c’è nulla di male in questo, soprattutto se dà piacere, e non sia solo la conseguenza di routine e pigrizia nel cercare nuove modalità. La posizione della donna incombente è preferita da molte: il clitoride può essere facilmente stimolato da parte di entrambi (spesso la donna riesce a farlo semplicemente ‘rollando’ sul clitoride stesso, senza necessità delle mani), c’è il miglior controllo femminile possibile della forza e profondità della penetrazione e possono essere stimolate aree del clitoride interno, della vagina, e del primo tratto dell’utero più difficilmente raggiungibili con altre posizione. Infine, c’è un elemento psicologico di controllo e dominanza che può giocare un ruolo non indifferente. Potrebbe essere divertente provare a recuperare sensazioni simili anche in altre posizioni.
Riguardo al punto G (che non è un punto, ma una regione dove in alcune donne è più facile raggiungere il clitoride interno, la sua muscolatura, le ghiandole attorno all’uretra e l’uretra stessa, passando per la parete vaginale), purchè non diventi un’ossessione, può sperimentare giochi amorosi, magari prevedendo l’uso di vibratori dedicati allo stesso punto G. Può anche fare un’ecografia (attualmente raccogliamo nuovi casi presso l’ospedale di Teramo) per misurare la distanza tra uretra e parete vaginale: più è grande, maggiore è la probabilità (non la certezza) di avere l’orgasmo vaginale.
Un’ultima cosa. Vero è che molte donne che hanno l’orgasmo vaginale lo riferiscono come più profondo rispetto a quello clitorideo, ma non sono poche le donne che ci dicono che la stimolazione di questa regione è dolorosa. La sua scoperta potrebbe quindi essere un’amara sorpresa.