DOMANDA
Ho 43 anni e soffro per la mancata realizzazione come moglie e madre. Vorrei un marito, un figlio, ma lo sforzo che mi si richiede in termini di cambiamento per arrivare ad averlo, è troppo grande. Anni fa sono stata lasciata 3 mesi prima del matrimonio (senza sapere il motivo) e pur avendo un nuovo compagno, voglia di provare ancora desideri ed emozioni positive,non riesco a fare scelte sentimentali impegnative (una convivenza, il matrimonio). Fare una scelta, implica rinunciare a qualcosa e io non so fino a che punto non posso o non voglio rinunciare. La difficoltà a fare scelte definitive in campo sentimentale si basa sul desiderio inconscio di lasciarmi delle porte aperte, sia per paura di sbagliare, sia per avere una via di fuga nel caso la situazione diventi difficile o noiosa. Come posso superare questi conflitti interiori? Come faccio a stare con una persona che mi vuole bene e, dopo 4 anni, rimpiangere la vita che avrei potuto avere se fossi ancora col mio ex? Mi sento davvero inconcludente..non riesco ad evolvermi..come si fa a leggere la pagina di un libro se non si è letto il capitolo precedente?? Sento di avere qualcosa in sospeso..Sto con una persona ma non sono felice, rimpiango il passato..provo un senso di profonda inquietudine in tutti i rapporti sentimentali consolidati..La scelta di stare con il mio attuale compagno la vivo come non spontanea, ma “pilotata” , come se fossi stata costretta a scegliere un altro a seguito del rifiuto del mio ex.
RISPOSTA
Gentile Signora
E’ probabile che il rifiuto che lei ha subito abbia intaccato ad un livello profondo la sua autostima e la sua capacità di fidarsi degli altri. Il suo stare in sospeso senza arrivare a concludere alcun legame potrebbe essere imputabile ad una profonda paura di essere di nuovo ferita.
Qualche colloquio con uno psicologo potrebbe aiutarla a vedere con più chiarezza dentro di lei.