DOMANDA
Egregio professore mio fratello ha 31 anni e .,4 anni fa è stato sottoposto ad intervento di asportazione di un tumore al cervello all ospedale di Torino. L’ esame istologico deponeva per Ganglioglioma anaplastico di grado III WHO. Sottoposto quindi a 30 sedute di radioterapia. Successivi controlli RM documentano assenza residui di malattia sino al Agosto 2012 quando ricompariva piccolo nodo sul bordo della cavità chirurgica. Sottoposto a trattamenti chemioterapici con temozolomide. Visto
l ‘aumento delle dimensioni del tumore veniva sottoposto a secondo intervento chirurgico in data 12122012. RM successiva evidenziava maggiore estensione periferica alla cavità operatoria. Sottoposto nuovamente a vari trattamenti di chemioterapia : temozolomide, in seguito bevacizumac poi associata a fotemustina. RM evidenzia ulteriore estensione della lesione con peggioramento della vista e difficoltà di concentrazione. Deciso quindi un nuovo intervento chirurgico ancora da effettuare.
Qual è la sua esperienza su questo tipo di tumore definito raro ? Può indicarci eventuali ulteriori vie da seguire per il trattamento ? Che la speranza possiamo avere? ringrazio anticipatamente per l’attenzione e l ‘aiuto
Siamo piuttosto disperati
RISPOSTA
Gentile signora,
in effetti chirurgia, radioterapia e chemioterapia sono stati e sono i capisaldi per il trattamento di questo tumore raro. E’ possibile che in futuro si sviluppino sperimentazioni mirate ad una mutazione del gene BRAF, presente in parte dei gangliogliomi. Ma questa al momento non è una possibilità concreta.