DOMANDA
Buongiorno, ho 35 anni e sono sociopatica. Nel corso degli anni ho provato a farmi seguire da specialisti ma non ho le possibilità economiche. Vorrei sapere più cose possibili riguardo alla mia condizione, tre anni fa ho provato a fare richiesta per essere seguita tramite consultorio ma mi è stato detto che il mio “problema” è troppo complesso per seguire tale iter, mi sono affidata ad una dottoressa, ci vedevamo settimanalmente, anche se mi aveva consigliato di vederci due volte a settimana, costo 70 euro a seduta che per me è assolutamente impensabile. La domanda che Le rivolgo è se anche secondo lei è impossibile trovare risposte tramite consultorio e se, eventualmente, possono esserci altre soluzioni di cui non sono a conoscenza. Grazie per la Sua cortese attenzione, rimango in attesa di delucidazioni e Le auguro, nel frattempo, buona giornata.
RISPOSTA
Mi spiace ma la questione che pone è espressa in modo troppo generico. La stessa definizione di sociopatia non trova consenso collettivo, neanche sull’utilità o meno di un trattamento in ambito specialistico psichiatrico o psicoterapeutico, che possono avere senso se c’è anche presenza di ansia, depressione o psicosi che non sia di tipo organico. Se non è mai stato fatto in precedenza, Le consiglio inizialmente una valutazione psichiatrica e psicodiagnostica di approfondimento. Se, alla fine, dovesse emergere proprio un quadro personologico sociopatico, forse la soluzione migliore è quella di avviare un percorso psicoeducativo ed occupazionale in un ambiente ben strutturato di regole orientate soprattutto sulla valorizzazione della personale buona condotta. Spesso tali percorsi sono attuabili in comunità, usualmente in presenza di problemi di uso di sostanze, e generalmente non di tipo psichiatrico.