ureaplasma

    DOMANDA

    Salve sono alla 25 settimana e ho fatto un tampone vaginale alla 20 riscontrando l’ureoplasma ho quindi effettuato una terapia antibiotica con zitromax 2 volte al giorno e ovuli. Dopo una sett. ho ripetuto il tampone riscontrando ancora l’ureaplasma con carica batterica 500000 il mio ginecologo mi ha quindi dato eritromicina e ovuli. Vorrei sapere solo se devo preoccuparmi per la salute del mio bambino il mio ginecologo, di cui mi fido molto mi dice di stare serena però io leggo tantissime cose. Vorrei sapere gli effettivi rischi di questo batterio con una carica alta come la mia.
    La ringrazio anticipatamente e la saluto

    RISPOSTA

    Gentile signora in gravidanza, secondo i recenti protocolli, il tampone vaginale si esegue alla sedicesima settimana e alla 34-36esima settimana di amenorrea per ricercare essenzialmente lo Streptococco agalactiae, batterio patogeno per i neonati in quanto responsabile essenzialmente di encefaliti (infezioni dell’encefalo). Il riscontro dell’ureoplasma (batterio di dimensioni molto ridotte) può essere isolato in circa 1/3 dei neonati da madri a rischio senza che successivamente si manifestino quadri patologici. Si pensa che la sua azione patogena sia legata più al fatto che stimola una forte risposta immunitaria ed infiammatoria che ad effetti tossici diretti. Non bisogna preoccuparsi molto nel momento della diagnosi di tale germe ma, conviene comunque, come ha fatto il suo ginecologo, intraprendere una terapia adeguata.

    Michele Dicecca

    Michele Dicecca

    ESPERTO IN PATOLOGIE DEL BASSO TRATTO GENITALE E LASER TERAPIA. Ginecologo dell’ospedale “Di Venere”, Carbonara di Bari. Nato ad Irsina (Matera) nel 1956, si è laureato in medicina Bari nel 1987 e si è specializzato in ginecologia a Modena nel 1991. Esperto nel trattamento delle patologie displastiche ed HPV correlate.
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