Probabile causa dell’Alzheimer

    DOMANDA

    Buongiorno Professore Massimo Franceschi, apprezzerei il suo stimato parere al riguardo.
    Le ricerche Epidemiologiche indicano che, le Donne si ammalano un pò più frequentemente degli Uomini della malattia di Alzheimer, perchè questa prevalenza? Sappiamo che molte Donne svolgono il lavoro di casalinghe, questa occupazione non è stimolante, con il trascorrere degli anni in molte casalinghe prevale la sedentarietà dimunuendo progressivamente anche lo stimolo dell’attività Mentale, causandosi le Vasocostrizioni Cerebrali le quali causano la riduzione dell’Attività Elettrica Neurale, e conseguentemente la neurodegenerazione che si riscontra nella malattia di Alzheimer.
    Da considerare che, anche gli Uomini che si ammalano dell’Alzheimer, la malattia insorge a causa della sedentarietà Mentale e Fisica, oltre alle cause vascolari, come l’Ipertensione, l’Ipercolesterolemia, ecc. le quali provocano le Vasocostrizioni Cerebrali causando la riduzione dell’Attività Elettrica Neurale, la quale provoca la neurodegenerazione progressiva.
    Quindi, ai primi sintomi dell’Alzheimer, è necessario che la Persona inizi una regolare Attività Fisica, grazie alla quale aumenterà la FREQUENZA RESPIRATORIA, aumentando l’apporto di Ossigeno Disciolto nel sangue, ottenendo cioè un’aumento dela PO2 Arteriosa la quale migliorerà l’Attività Elettrica Neurale fortemente NEUROPROTETTIVA E RIGENERATIVA attuando la regressione dell’Alzheimer.
    I Migliori Saluti Professore Massimo Franceschi
    Pino Fronzi

    RISPOSTA

    Gentile Signor Fonzi,
    effettivamente in questa fase storica (che probabilmente cambierà nel tempo) le donne hanno una lieve prevalenza sugli uomini nell’amnmalarsi di Alzheimer.
    Le cause sono probabilmente diverse ed indipendenti dalla maggiore longevità delle donne rispetto agli uomini. Certamente le donne di 70-80 anni che attualmente diagnostichiamo hanno una scolarità più bassa di quella degli uomini, il chè significa peggiori condizioni igieniche precoci, minore stimolazione cognitiva e la produzione di minori connessioni interneuronali. Fortunatamente negli ultimi tempi le condizioni sociosanitarie precoci delle donne e la loro scolarità media tendono a migliorare, riducendo probabilmente questo squilibrio. Altri minori fattori causali possono essere rappresentati da fattori ormonali (nelle donne sottoposte a precoce ovariectomia, per esempio) e socio-sanitari

    Massimo Franceschi

    Massimo Franceschi

    SPECIALISTA IN ALZHEIMER E DEMENZE. Primario neurologo presso l’unità funzionale di neurologia dell’ospedale MultiMedica di Castellanza (Varese). Nato nel 1949 a Genova si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in neurologia nel 1977 e in psichiatria nel 1981. Autore di oltre cento lavori scientifici e di tre libri su temi di neurologia, […]
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