DOMANDA
Gentile Dottore,
mio fratello di 35 anni è affetto da glioblastoma, è stato operato lo scorso febbraio e l’intervento è andato bene non ha riportato danni, poi ha eseguito la radioterapia e le chemioterapia con la somministrazione del temodal in 6 cicli conclusi ad ottobre.A settembre ha ripreso a lavorare e conduce tutt’ora una vita normale.
Già da settembre ha iniziato ad avvertire lieve mal di testa fastidioso soprattutto la notte come leggere pulsazioni nella parte frontale di pochi secondi, e ora sta facendo delle fiale di cortisone. Strano che il mal di testa sia comparso durante la terapia.La risonanza fatta ad ottobre evidenzia una ricaduta del male.Cosa bisogna fare?Bisogna operare?Ci sono terapie alternative?Cosa mi consiglia?Quali rischi con un secondo intervento?Vale la pena rischiare se il male è così aggressivo che si riforma velocemente?Ho sentito parlare di cyber knife e avastin, si possono tentare o bisogna operare in ogni caso?
Grazie
RISPOSTA
Il glioblastoma e’ purtroppo destinaato con altissima frequenza a recidivare. A seconda della localizzazione della ripresa di malattia e del quadro clinico generale a volte e’ possibile prendere in considerazione un reintervento. Qualora questo non sia possibile si possono prendere in considerazione delle chemioterapie di seconda linea. La radiochirurgia non e’ considerata iun trattamento di scelta in questi casi a meno che la recidiva non sia molto piccola e ben localizzata. Avastin puo’ far parte di una strategia terapeutica di seconda linea.
Arrivederci