malattia di binswanger

    DOMANDA

    Salve Dottore ho portato recentemente mio padre dal neurologo perchè dimenticava le cose e in particolare non si ricordava più di mia madre. Così lo ha ricoverato e dopo una serie di analisi la diagnosi è stata: malattia di binswanger, leucoariaiosi celebrale, ipertensione (già ci soffriva), cardiopatia ischemica cronica (ha fatto angioplastica circa 4 anni fa), dislipidemia.
    ha effettuato la risonanza che è stata interrotta per volere di mio padre e dalle uniche immagini disponibili si evidenziano vaste aree di alterato segnale a livello del parenchima sottocorticale, dei centri semiovali, periventricolare, e capsulare, bilateralmente da riferire verosimilmente ad esiti di deficit vascolari con varia epoca di insorgenza in un quadro di encefalopatia multinfartuale. Non è stato possibile esprimere ulteriori pareri.
    dalla TAC invece risultava un invecchiamento del cervello, un’atrofia dell’ipotalamo.
    La terapia data è:
    rabeprazolo 20mg
    irbesartan 150mg (mentre prima prendeva lortaan 50mg)
    nitroglicerina cerotto 10mg
    acido acetil salicilico 100mg
    amlodipina 10mg
    bisoprololo 1,25 mg
    Quietiapina 100mg (mezza compressa mattina e sera)
    Vorrei sapere se la terapia è indicata per la diagnosi fatta perchè da quando prende quietapina è più tranquillo ma ha sempre sonno parla trascinando le parole e non cammina bene. Potrebbe gentilmente rispondere mia domanda?c’è qualche cura per rallentar?sono molto preoccupata
    Un altro neurologo aveva dato da prendere: Nootropil e Delecit

    RISPOSTA

    Suo padre soffre di una demenza vascolare, caratterizzata da microinfarti della sostanza bianca succedutisi negli anni e tali da “isolare” le varie zone della corteccia cerebrale. Non ci sono terapie specifiche, a parte antipertensivi ed antiaggranti, che già assume, a scopo preventivo
    Quetiapina si somministra se ci sono disturbi comportamentali importanti e a queste dosi può effettivamente indurre sonnolenza e disturbi del movimento: parlatene con vostro neurologo e provate a ridurre le dosi. Gli altri farmaci sono meri placebo

    Massimo Franceschi

    Massimo Franceschi

    SPECIALISTA IN ALZHEIMER E DEMENZE. Primario neurologo presso l’unità funzionale di neurologia dell’ospedale MultiMedica di Castellanza (Varese). Nato nel 1949 a Genova si è laureato in medicina nel 1973 per poi specializzarsi in neurologia nel 1977 e in psichiatria nel 1981. Autore di oltre cento lavori scientifici e di tre libri su temi di neurologia, […]
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