DOMANDA
Egregio prof. Reggi, ho 69 anni e da moltissimi anni accuso acufene all’orecchio destro di forte intensità, che di giorno è mascherato da altri rumori e, quindi, sopportabile, mentre di notte, con l’insorgenza dell’insonnia, è quasi da panico! Ed è per questo che, solo ora, mi sono deciso di andare oltre le comuni risposte datemi da otorini interpellati finora: “Devi convivere con essi, non c’è rimedio!”
Ultimamente, dopo un’ennesima visita audiometrica, è risultato un abbassamento uditivo ai toni più alti all’orecchio destro, mentre al sinistro è ok.
Tengo a precisare che, da esami precedenti per problemi vascolari, di Tac, RM e ecodoppler, si è appurato che ho occlusione sia della carotide che della succlavia destra, con furto dell’arteria, con lieve ischemia cerebrale. Seguo per questi problemi, un’adeguata terapia da alcuni anni (Aggrenox, Pritor, Aplactin, Lercanidipina). Oggi sono a casa a scriverLe, perchè accuso da due giorni vertigini e senso di semi occlusione dell’orecchio destro. L’otorino 20 giorni fa mi ha ripulito lo stesso e io qualche giorno fa ho provato con l’acqua ossigenata, senza avvertire alcun esito.
Spero che tutti questi dati non L’abbiano confusa, ma che Le siano utili per una più oculata risposta.
Con osservanza e gratitudine, La saluto.
RISPOSTA
Gentile Sig. Vittorio,
la terapia chiamata TRT di cui avrà già letto è composta da 2 cose molto semplici:
– far arrivare al cervello più suoni da quell’orecchio (per quanto, è vero, con metodiche un poco più raffinate di quanto sembri per tipologia e volume del suono da utilizzare); in caso di ipoacusia, a volte la scelta ricade su una protesizzazione con protesi che non ostruiscano il condotto uditivo (si chiamano open fitting).
– valutare la componente emotiva legata all’acufene ed eventualmente trattarla
Vale la pena infine valutare il rapporto esistente tra l’ovattamento auricolare destro e la vertigine, cosa fattibile dal suo otorino di fiducia con alcuni esami funzionali dell’orecchio.
Un ultimo consiglio, in quasi tutte le regioni esiste almeno un ospedale con un servizio dedicato all’otoneurologia, la disciplina che si occupa di orecchio interno, a cui, almeno in seconda battuta, può rivolgersi.
Porgo distinti saluti
Roberto Teggi