DOMANDA
Salve,
Ho conosciuto una persona, con la quale abbiamo istaurato un rapporto di stima e di fiducia, parliamo molto e ci diamo consigli.
Nel parlare, mi ha confessato che da circa 3 anni fuma eroina, ma non in modo assiduo, quando.ne ha voglia, se ha passato una giornata pesante. E ne fuma poca.
Ho cercato in tutti i modi di fargli capire che fa male ed è contro le regole, però mi risponde dicendo che lo fa con la testa, una volta ogni tanto e che quando vuole riesce a smettere. Dopo tanti discorsi e mesi riuscii a farlo ragionare e decise di smettere, sembrava davvero convinto, poi ricascò, dicendomi che era il contesto in cui si trovava, problemi economici, problemi di quando era bambino e che vive lontano dai suoi cari per lavoro. Secondo me vuole uscirne ma non ci riesce, sono anche le amicizie che lo influenzano. L’ uso di questa sostanza cosa comporta? Cosa consigliereste ? Secondo voi riuscirà mai a smettere? L’idea di un sert non esiste per lui .
Distinti saluti, Grazie
RISPOSTA
Nel corso della mia vita professionale mi è capitato una sola volta di vedere una persona che forse usava eroina senza esserne dipendente. Non mi sembra il caso di cui lei mi parla. La dipendenza, soprattutto da eroina, non è determinata da alcuna causa sociale o personale, di natura economica o psicologica. Se metto in contatto un cervello di un topo o di una scimmia con l’eroina questa diventa dipendente e si comporta, fatte le debite differenze, come un essere umano dipendente. L’unico modo per vivere in sicurezza, in quanto con il passare degli anni le cose tendono inevitabilmente a peggiorare, è quello di smettere. Se nega problemi di dipendenza questa persona non dovrebbe fare nessuna fatica a smettere, se non ci riesce deve riconoscere di essere dipendente. Nel mio ultimo libro Morire di Piacere, Edizione Rizzoli ¿ 11 potrà trovare molte risposte alle sue domande.
Un ciordiale saluto
Luigi Gallimberti