Disbiosi ad alta carica batterica acida

    DOMANDA

    Buonasera Prof. Camporese.
    In seguito ad isterectomia laparoscopica mi trovo, da due mesi, in condizione di elevata acidità del sangue, feci, urine e mucosa vaginale.
    Un tampone ha infatti rilevato anche ureoplasma urealyticum in vagina, sempre con carica batterica elevata.
    Per le feci e il sangue mi sono rivolta ad un laboratorio specializzato di bologna (gut screening e campo oscuro). Dall’esame Chimico e fisico delle feci risulta una forte alterazione acida e presenza batterica elevata anche nel sangue. I batteri nell’intestino sono Esc. Coli Enteropatogeno, Salmonella e Candida Glabrata, quest’ultima rilevata dall’esame micologico delle feci.
    Per l’ureoplasma in ginecologia mi hanno prescritto doxicilina bassado, il farmacista vende in sostituzione Miraclin ma non l’ho preso.
    Dal medico del lab analisi feci e sangue mi sono stati indicati antibiotici oppure oli essenziali che i test hanno rilevato più sensibili dell’antibiotico. Naturalmente con gli oli i tempi sono più lunghi e io ho appena iniziato la cura. Da più di due mesi questa situazione genera forte acidità gastrica, stipsi e un pò di dolore alla vescica. Vorrei continuare aggiungendo fitofarmaci per il riequilibrio dell’ambiente intestinale. Non so se questa situazione mi consente di continuare in questo senso o se è preferibile l’uso degli antibiotici. Gradire molto avere un suo parere ed, eventualmente un suggerimento per individuare l’antibiotico adatto a questa situazione.
    La ringrazio molto

    RISPOSTA

    I test eseguiti su sangue e feci non hanno alcuna attendibilità clinica, e tanto meno i risultati emersi, a cominciare dalla descritta “alterazione acida”. Non c’è perciò alcuna ragione per eseguire alcuna terapia, “naturale” o meno. Sospenda, dunque, immediatamente gli oli essenziali, che non vanno mai utilizzati per via orale, in quanto possono causare gastriti anche importanti. Per quanto, infine, riguarda Ureaplasma urealyticum, si tratta di un normale componente della flora batterica vaginale e non va MAI trattato con antibiotici. Le consiglio di leggere a questo proposito la mia risposta alla domanda di una precedente utente dal titolo: “Ureaplasma che non se ne vuole andare”.