DOMANDA
Gentile dott.Bondi,
ho 55 anni e sono in menopausa da agosto 2008,ma la cosa + grave per me è che nel giugno 2007 ho perso il mio unico figlio di 23 anni,x incidente con la moto.Ho avuto una vita difficile,perchè essendo un insegnante ho viaggiato molto e guidavo io,quindi con glianni ho avuto problemi di cervicale(cefalea m.tensiva),ma da quando ho perso mio figlio i dolori si sono accentuati ed estesi anche a causa della mia sedentarietà(il medico mi ha detto che ho la fibriomialgia).Ma nonostante continui a prendere antiinfiammatori e analgesici,sono mesi che soffro di mal di schiena e dolori alle gambe,nonchè gonfiore agli occhi e mal di testa.Non sopporto i rumori,i ragazzi che parlano in classe e anche se qualcuno parla a voce alta.Se rimango all’aperto e c’è vento o umidità è la fine!
Tenga presente che vivo anche in un paese dove il vento e l’umidità la fanno da padroni(valle dell’irno)
dal 2005,anno in cui ho comprato casa insieme a mio figlio,dato che con il padre ci siamo separati quando lui aveva solo 7 anni.Non so se è stata la sua perdita,se è la mia età o se è il clima in cui vivo che mi hanno ridotto così,certo è che la mia vita è un inferno!Sto male dentro e fuori e non ho + vita sociale.Vado a scuola e ( amo il mio lavoro a contatto con i ragazzi,insegno in un itcg),faccio una fatica ad alzarmi al mattino,mi sveglio già stanca,poi casa e quando posso,al cimitero da mio figlio,per pulire e mettere dei fiori freschi.Ho solo voglia di morire!!!Mi aiutiiiiiiiii!
RISPOSTA
Gent.le signora, da quello che mi dice il trauma per la perdita di suo figlio ha contribuito a peggiorare il suo dolore. La fibromialgia, diagnosticata dal suo medico, piú di ogni altra sindrome dolorosa è influenzata nell’insorgenza e nel mantenimento da fattori psicologici quali ansia e depressione per cui tende a cronicizzarsi e diventa difficile da curare se non si prendono in considerazione anche questi aspetti. Per questo motivo le consiglierei di farsi seguire presso un centro multidisciplinare in cui diverse figure professionali (terapista del dolore, psicologo, fisioterapista, psichiatra) specializzate nella cura del dolore possano seguirla sia nell’aspetto medico che in quello psicologico.