Quali sono i sintomi della mononucleosi?

    DOMANDA

    Buonasera,
    essendo stata a contatto con una persona affetta da mononucleosi ed avendo manifestato alcuni sintomi quali: linfonodi inguinali grossi come ciliegie e doloranti, linfonodi al collo ingrossati, brividi, tachicardia ed affanno (che avevo scambiato per attacchi di panico) da poco più di un mese, ho eseguito il monotest che è risultato negativo. Gli altri risultati sono: EBV – VCA IgG positivo 1/1280 e IgM positivo 1/20. Toxotest e anticitomegalovirus negativi. Dall’emocromo risulta MPV 11,30 H.
    Secondo lei è possibile che abbia contratto la mononucleosi?
    Sto facendo una cura di antibiotici perchè mi è comparsa una brutta infezione ai denti e tra pochi gg devo sottopormi ad un intervento di estrazione dentaria. Ci sono controindicazioni alla terapia che sto seguendo, nel caso fossi affetta da mononucleosi?
    Ho manifestato un’altra serie di sintomi ma non so se si tratta di autosuggestione o se possono essere dovute alla malattia (eruzione cutanea sull’avambraccio, senso di fatica e punta durante lo sport, fitte al cuore, leggera stanchezza, mal di gola).
    La ringrazio per la cortese attenzione,
    Cinzia

    RISPOSTA

    Cara Cinzia, se ha avuto stretto contatto con persona affetta da mononucleosi (e questo è un criterio epidemiologico per fare diagnosi), se ha ingrossamento dei linfonodi nelle principali stazioni (laterocervicali, ascellari e inguinali), faringotonsillite, e, di solito, anche febbre o febbricola, splenomegalia (aumento della milza) ed esantema cutaneo (criterio clinico), e se ha IgG anti EBV positive ad alto titolo, come vedo nei risultati, ed IgM positive (criterio di laboratorio), accompagnate di solito anche da aumento delle transaminasi, possiamo porre diagnosi di mononucleosi. Tutte le infezioni in atto o in fase acuta, specie quelle di natura virale, sono accompagnate da astenia. E’ consigliabile che non si affatichi troppo e non faccia sport in questa fase acuta dell’infezione. una terapia antibiotica può essere praticata, se necessaria. E’ consigliabile utilizzare farmaci poco tossici, tipo penicilline, amoxicillina, in quanto, come le ho detto in precedenza, può concomitare una lieve/moderata sofferenza epatica, tipo epatite, causata dal virus.
    Infine, per concludere, la rassicuro sulla evoluzione assolutamente benigna della malattia, anche se qualche segno può perdurare per diverse settimane. La saluto cordialmente
    nicola abrescia

    Nicola Abrescia

    Nicola Abrescia

    Direttore della struttura complessa di malattie infettive e Aids donne dell’ospedale Cotugno di Napoli. Nato a Salerno nel 1947, si è laureato in medicina nel 1974 e si è specializzato in malattie infettive nel 1977. È docente di clinica delle malattie infettive alla facoltà di medicina dell’Università Federico II di Napoli.
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