DOMANDA
Gentile dott Zanchin,
non può immaginare il conforto che ho provato nel leggere che anche altre persone soffrono del mio disturbo e che esso, soprattutto, ha un nome ed una causa: la prima volta che sono stata “aggredita” da questo tipo di emicrania avevo 20 anni e stavo scendendo in seggiovia, l’ultima il mese scorso, di ritorno da un viaggio in aereo.
Mi riconosco in tutti i sintomi descritti: il pizzicore doloroso che sale dal naso, intensa lacrimazione, il dolore fortissimo sull’arcata sopraccigliare, lo zigomo ed i denti, il senso di intorpidimento che permane su queste zone una volta passata la fase acuta. Ora ho 50 anni, l’inverno scorso questo tipo di emicrania si è ripresentato con frequenza dopo circa 10 anni che non ne soffrivo. Il problema è che adesso ne soffro non solo se prendo l’aereo, ma anche se scendo in auto dalla montagna oppure con gli sci.
Raggi ai seni paranasali e Tac massiccio facciale non hanno evidenziato anomalie.
Cosa posso fare?
Grazie Giuliana
RISPOSTA
Gentile Signora,
potrà probabilmente evitare il disturbo da discesa con l’ auto o con lo sci aumentando il tempo, in modo da consentire un riequilibrio tra pressione dei seni paranasali e la pressione esterna.
Per l’ atterraggio, potrebbe esserle utile l’assunzione , circa un’ ora prima, di una bustina di FANS , tipo ibuprofene, e di uno spray nasale contenente cortisone. In entrambi i casi si consigli col Suo Medico di famiglia.
Cordialmente
Prof. Giorgio Zanchin