nevralgia posterpetica paziente operato al cuore

    DOMANDA

    Gentile Professore,
    mio padre ha 62 anni e a metà gennaio, dopo un intervento di sostituzione della valvola aortica, ha sviluppato un herpes zoster. I dolori sono iniziati il 30 gennaio ma solo il 10 febbraio sono comparse le bolle e papà ha iniziato la cura con BRIVIRAC (1 al dì per 7 gg) e LYRICA (75 mg 2 volte al dì). Le bolle hanno seccato in fretta ma il dolore è rimasto, colpendo il dermatomero lombo sacrale sinistro. Nella seconda settimana aveva crisi acute dolore, di 30-40 secondi, che lo spossavano. Hanno aumentato il Lyrica di 25 mg al dì. Papà prende anche, per via della sostituz. valvolare, COUMADIN (5 mg al dì), atenololo e isoptin. Una volta a settimana l’ematologo misura la fluidità del sangue per valutare l’interazione dei vari farmaci. Papà accusa anche ipersensibilizzazione della pelle nella zona interessata, difficoltà a dormire per il dolore intenso, non cammina bene, non può riprendere a guidare e la sua autonomia è compromessa. ATTUALMENTE papà assume 100 mg di Lyrica tre volte al giorno, ma il dolore non è affatto migliorato. Altra complicazione: mio padre è allergico all’aspirina.
    C’è qualche altro tipo di cura, topica o meno,(creme o cerotti a base di capsacina, o agopuntura, massaggi…), che lei consiglierebbe, considerato il quadro clinico di mio padre? Crede sia opportuno proseguire con il Lyrica, o meglio passare al gabapentin? Quanto potrebbe ancora perdurare, questo stato di dolore continuo e debilitante?
    Grazie infinite per il suo aiuto.

    RISPOSTA

    Gent.ma Sig.ra (e) (?)
    l’herpes zoster tende a colpire persone anziane e/o defedate immunologicamente (per es. per malattie intercorrenti). La lesione cutanea guarisce quasi sempre, mentre quella nervosa e dolorosa guarisce nel 50% dei casi entro tre mesi al massimo, oppure evolve in forma cronica (n.posterpetica). La terapia finora praticata è corretta, ma mi pare di capure che il dolore non sia migliorato. La terapia per uso esterno, da noi ideata, a base di ac. acetilsalicilico ed etere etilico, è comprovatamente efficace in 7/8 casi su dieci e riduce il rischio di cronicizzazione. Varrebbe dunque la pena di provarla, anche perchè il suo effetto, quando c’è, è rapido e privo di effetti collaterali.
    Se interessata, non esiti a contattarci direttamente (02/5503 5518 ore 11-12).
    Cordiali saluti

    Prof. Giuseppe De Benedittis
    Centro del Dolore, Umiversità di Milano

    Giuseppe De Benedittis

    Giuseppe De Benedittis

    ESPERTO IN IPNOSI. Dirige il Centro interdipartimentale per lo studio e la terapia del dolore all’Università degli Studi di Milano. Nato a Trani (Bari) nel 1944, laurea in medicina all’università di Padova nel 1968. A Milano si è specializzato in neurochirurgia, psichiatria e anestesiologia. Presso il Policlinico dell’ateneo lombardo dirige il Centro interdipartimentale per lo […]
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