DOMANDA
Salve, ho 25 anni alta 1,63 per 65 kg, questo è il mio peso attuale, neanche due mesi fa pesavo 50kg… adesso spiego quello che mi è successo. Nell’ estate del 2013 mi sono laureata e dopo anni di università e vita sedentaria pesavo 85kg, non appena sono tornata a casa alla fine degli studi mi sono messa a dieta, ho eliminato Dolciumi e spuntini poco sani e nei primi mesi ho perso 19kg e poi piano piano a marzo del 2014 sono arrivata a 60kg. A maggio mia madre ha avuto un infarto e l ho presa un po male infatti sono arrivata a 50 kg nel giro di un paio di mesi… tutto questo fino ad ottobre 2014 quando, ho iniziato ad avere “fame” si, non c’era nulla che mi saziava cosi dopo un viaggio di 3 gg sono tornata a casa che pesavo 56 kg… pian piano questi kg tra Natale e feste varie sono diventati 65 ad oggi. In quel periodo che va da ottobre ad oggi ho passato fasi tremendo, vomito autoindotto, perché mi vedevo enorme, a 56 kg, pensate adesso a 65 come mi vedo… ho attacchi di fame, mangio mischiando dolce e salato, roba da far paura… inizialmente vomitavo ma dopo aver visto del sangue non l ho più fatto, però adesso mangio e quindi non vomitando ingrasso… credo di aver un disturbo alimentare, ma una cosa non la capisco. Questa situazione è iniziata ad ottobre ma scaturita da cosa? Io ho pensato al metabolismo rallentato perché prima mangiavo pochissimo si e no un pasto al giorno,oppure ancora ho letto di un basso livello di serotonina. La ringrazio per l’attenzio
RISPOSTA
gentile lettrice, non dovrebbe cercare risposte sottolineando date di scadenze o di inizio nei disturbi che la affligono. Il suo è un disturbo che ha comportaenti alimentari disordinati e incongrui, è vero, ma le cause non sono collegabili direttamente ai comportamenti alimentari. Gli alimenti sono di mezzi con i quali lei esprime dei disagi. Sono mezzi semplici, a portata di mano, facilmente “distruttibili, e ingoiabili come fossero, simbolicamente parlano, fatti, azioni, emozioni ecc. che non riescono a venire identificati da lei in maniera soddisfacente. Possono anche essere però, campanelli di allarme di disturbi oltre che emotivi anche fisici. In sintesi, non è risolvibile la sua “ansia” di capire, attraverso un consiglio per mail e tantomeno è possibile creare, con lo stesso mezzo, un profilo di possibili cause. Le suggerisco, avendo attenzione al suo stato di sofferenza, di parlarne con il suo abituale medico, ai fini, anche, di un incontro con uno psicologo clinico o rivolgendosi ad un consultorio pubblico della sua città o a qualche servizio ASL sempre della sua zona di abitazione. Comunque andranno a suo vantaggio anche i possibili suggerimenti di qualche affidabile psicoterapeuta clinico che il suo medico potrebbe suggerirle.