DOMANDA
Salve dottore gradirei avere un suo parere riguardo lo svezzamento di mia figlia (mio marito è celiaco). Il pediatra dice che l’indirizzo di oggi è “tutto e subito” e dice di iniziare a darlo già ora che ha 5 mesi e mezzo. Io mi chiedo possibile che questo sia l’unico modo per vedere se è o no intollerante al glutine?nel senso magari se lo fosse lo capirei a danno avvenuto con villi ormai bruciati e arresto della crescita? Mi diceva che altri esami dicono solo se è predisposta mentre altri non possono essere fatti se prima non si espone a questa sostanza. Mi deluciderebbe in merito?grazie di cuore.
RISPOSTA
Cara mamma,
sebbene personalmente io non condivida (o almeno non completamente) l’orientamento del “tutto e subito”, in effetti il suo pediatra ha sostanzialmente ragione!
Per iniziare l’alimentazione complementare io le direi di attendere i 6 mesi compiuti, se sua figlia è allattata al seno, e addirittura i 6 mesi e mezzo compiuti se è allattata artificialmente: quest’ultima scelta serve a contenere l’apporto proteico, che nell’allattato artificialmente è già alto di per sé.
Quanto all’introduzione del glutine, sembrerebbe che il latte materno sia in grado di proteggere dalle manifestazioni più gravi della malattia, se l’introduzione del glutine avviene mentre l’allattamento al seno è ancora in corso. Tuttavia, neanche il latte materno riesce a proteggere completamente dalla celiachia, condizione che – come ben saprà – è comunque geneticamente determinata.
E’ ancora vero che certi esami (lo studio dell’HLA) possono indicare la predisposizione alla malattia, se si è portatori degli alleli DQ2 e/o DQ8, ovvero ad escluderne pressoché completamente la possibilità (per quanto è noto), se tali alleli non sono presenti, ma più in là di così con la genetica non si riesce ad andare.
Viceversa, gli esami sierologici (anticorpi anti-transglutaminasi o anti-tTG, anti-gliadina deaminata o AGAd e anti-endomisio o EMA) sono validi solo dopo esposizione al glutine.
Pertanto, il collega ha ragione: non c’è sostanzialmente modo di sapere se una persona è celiaca se non dopo esposizione al glutine!
E’ anche vero però che ci sono persone che non sviluppano alcun segno/sintomo di celiachia, inclusa l’atrofia dei villi, se non dopo anni, a volte decenni, di consumo…
Perciò, in definitiva, cerchi di non preoccuparsi prima del tempo: questo è un problema, se di problema vogliamo parlare, che va affrontato nel momento in cui si presenta!
un cordiale saluto,
Prof. Andrea Vania – Pediatra Nutrizionista