DOMANDA
Salve dott.ssa,
sono una ragazza di 17 anni. Non ho mai dato problemi, sono educata, vado bene a scuola e sono abbastanza matura. Ultimamente però il rapporto con mio padre è divenuto insostenibile: litighiamo sempre per ogni cosa mentre mia madre, con cui ho un splendido rapporto, cerca di capirmi e fa da mediatrice. Il fatto è che io e mio padre abbiamo mentalità troppo diverse, a me piace conoscere gente nuova, uscire, invece lui vorrebbe che restassi sempre a casa e in più afferma che sono viziata e che non mi accontento mai, quando invece faccio molte meno cose rispetto ai miei coetanei; in più deve farmi pesare ogni volta che esco o che non torno a dormire a casa. Io ho paura di fare la fine di mia cugina, la quale non parla più con suo padre (fratello del mio) per gli stessi motivi. Voglio bene a mio padre: da piccola era il mio genitore preferito, ma ora le cose sono cambiate. Addirittura è arrivato a dirmi che a lui interessa del giudizio della gente e non vuole che io sia considerata una ragazza leggera. Non so che fare: mi scontro sempre con i suoi principi e perdo sempre perchè lui è autoritario, severo, permaloso e testardo. Con mio fratello non è così, gli lascia molte più libertà .Inizio a pensare che sia un maschilista. Questo condiziona anche i miei rapporti con gli amici, spesso mi isolo e manco a qualche appuntamento. Mio padre è troppo convinto di avere ragione. Cosa devo fare per recuperare i rapporti? Non ce la faccio davvero più. Mi aiuti.
RISPOSTA
Cara Greta,
sai vivendo una fase della vita molto delcata: quella in cui non si è più bambini ed al contempo non si è ancora adulti. Una fase difficile e di trasformazione, per il corpo, per la mente, per la relazione con gli altri e con i propri genitori. Mamma e papà (come nel tuo caso) non sono più degli eroi ai nostri occhi, ma ci appaiono come dei normalissimi adulti, con i loro pregi e difetti, con i quli spesso è facile scontrarsi. Un rapporto conflittuale è normale in questa fase della vita: diciamo che è propedeutico affinchè si rompa quel cordone ompblicale che ancora vi tiene così legati, in modo che tu possa fare le tue scelte ed i tuoi ricostruire un nuovo equilibrio familiare. Immagino che tuo padre ti voglia molto bene e questo lo sai anche tu; forse però non sa dimostrarlo in altro modo che con le preoccupazioni, le raccomandazioni ed i divieti. È normale che ci tenga al giudizio altrui ed, in parte giusto: tutta la nostra etica ha origine proprio da questo; è un suo modo per proteggerti dagli altri, da quello che potrebbero dire, fare o spingerti a fare. Inizi la tua lettera scrivendo che sei una ragazza abbastanza matura; alla luce di ciò ti consiglio di fare le tue scelte in piena libertà ,qualora tu ritenga siano giuste e rispecchino i tuoi desideri. Concediti di sognare, ma sempre con i piedi per terra e mantenendo quella educazione e quel senso morale di cui mi parli. Cerca di parlare con tuo padre, da adulta, mettendoti con lui a tavola e spiegandogli perché vuoi fare determinate cose. Evita lo scontro aperto, evita di accusarlo di essere troppo chiuso, autoritario e permaloso. Lo conosci bene da quando sei nata: sai cosa gli fa piacere, cosa lo può toccare: un abbraccio? La richiesta di un consiglio? Un grazie? Inevitabilmente ci saranno cose che lui non condividerà; se sentirai di essere nel giusto vai avanti convinta per la tua strada, magari con la mediazione di tua madre. Questo è un modo affinchè lui senta che la sua bambina non sta scappando via, ma sta diventando una splendida donna, capace di discutere senza capricci.
Auguri