DOMANDA
Buongiorno,
sono una socia dell’AIDEE (Associazione Italiana Disprassia), ma sono anche e soprattutto la mamma di uno splendido bambino di 9 anni con una marcata disprassia generalizzata diagnosticata inequivocabilmente dopo dolorosi pellegrinaggi nel novembre del 2010.
In occasione del Congresso sulla Disprassia, che si è tenuto a Roma il 29 maggio 2011, i genitori hanno chiesto se la supplementazione nutrizionale a base di acidi grassi essenziali fosse una valida via percorribile.
Purtroppo siamo rimasti senza risposta…
Siamo realmente sfiniti, ma non scoraggiati.
Le ultime ricerche, in particolare il recente Oxford-Durham Study, hanno mostrato interessanti risultati nell’integrazione con Omega-3 (EPA e DHA) e Omega-6 (GLA) incoraggiando l’utilizzo di integratori a base di questi acidi grassi nei bambini dislessici, disprattici, iperattivi, con disturbi di attenzione e dello spettro autistico.
Sembra esserci un legame tra queste patologie e il deficit di acidi grassi essenziali Omega-3.
Le ricerche della Dott.ssa. Alexandra J. Richardson – Senior Research Fellow in Neuroscience, Mansfield College and University Lab. of Physiology, Oxfordr – testimoniano di un significativo miglioramento allorchè nella dieta del bambino venga introdotta una supplementazione a base di acidi grassi essenziali omega-3 (EPA e DHA) purtroppo molto carenti nella moderna alimentazione.
E’ probabilmente difficile valutare l’efficacia clinica di un trattamento di supplementazione
RISPOSTA
Effettivamente diversi autori hanno proposto l’introduzione nella dieta di omega3.Non ho pero’esperienza sull’uso nella disprassia per la quale mi pare piu’ opportuno un intervento psicomotorio.