DOMANDA
Gentile Dottore mio padre assume Rytmonorm 400 mg due volte al giorno da tre anni e il cardiologo gli ha detto che deve continuare questa cura perchè il cuore non ha nessun problema. Però ha fatto intendere che Rytmonorm potrebbe depositarsi nel fegato e nei reni. E così sia io, che mia madre che mio padre ci stiamo preoccupando moltissimo. Che danni potrebbe avere mio padre a lungo andare nel fegato e nei reni con l’assunzione di questo farmaco? Grazie per l’attenzione. Spero in una Sua gradita risposta.
RISPOSTA
A differenza di altri antiaritmici non esiste una sostanziale patologia da accumulo del propafenone che viene prevalentemente metabolizzato a livello epatico. In alcuni soggetti, detti metabolizzatori lenti, possono aumentare le concentrazioni nel sangue di farmaco. Se il farmaco è efficace sotto il profilo antiaritmico non ritengo vi siano motivi di preoccupazione sul piano della tossicità. Per il particolare meccanismo d’azione è indicato verificare l’eventuale comparsa di alterazioni all’elettrocardiogramma (slargamento QRS, bradicardia spiccata). In alcuni laboratori può essere dosata la concentrazione nel sangue del farmaco per verificare se è in range terapeutico, ma l’utilità di tale approccio non è univocamente approvata. Cordialità.