DOMANDA
Viviamo a Latina. Mia moglie Rossana soffre di glaucoma a pressione normale da circa 15 anni. Si cura con colliri (xalatan,trusopt,alfagan) e con Trental ed OMK1. La pressione oculare si mantiene entro valori bassi (11-13).Nonostante questo, sia il campo visivo che la sensazione soggettiva mostrano un progressivo deterioramento della vista:l’occhio destro e’ quasi cieco e l’occhio sinistro e’ gravemente danneggiato.
La pressione arteriosa si mantiene quasi sempre normale,ma ogni tanto ha dei picchi per cui si cura con il Tareg.
Le chiedo se la cura che sta facendo e’ l’unica possibile o se esistono altri trattamenti anche sperimentali che possano arrestare o rallentare il decorso della malattia.
Grazie,
Marcello Barbato
RISPOSTA
Il glaucoma a pressione normale è una forma particolare di glaucoma ad angolo aperto a genesi multifattoriale, nella quale la cosiddetta componente vascolare sembra essere prevalente sulla pressione oculare.
Per una corretta diagnosi di glaucoma a pressione normale è essenziale acquisire tutta una serie di dati clinici che permettono di escludere altre otticopatie che vanno messe in diagnosi differenziale con questa forma di glaucoma (otticopatie ischemiche croniche, otticopatie congenitamente determinate, otticopatie su base neurologica).
Un corretto inquadramento del paziente prevede l’esecuzione di esami vascolari sistemici quali :Eco Doppler dei tronchi sovra-aortici e Doppler trans-cranico per valutare un corretto afflusso ematico al nervo ottico; monitoraggio dinamico della pressione arteriosa, per valutare la presenza dei cosiddetti dip pressori notturni (riduzioni molto marcate della pressione arteriosa), molto frequenti in queste forme di glaucoma.
Buona norma è anche quella di eseguire un’indagine neuroradiologica (TC o RMN encefalo) per valutare la presenza di aree ischemiche a livello centrale.
In ultimo è di fondamentale importanza conoscere il profilo della pressione oculare nelle 24 ore, al fine di poter escludere eventuali picchi pressori oculari durante orari della giornata e/o della notte che non sono usualmente indagati nella pratica clinica ambulatoriale.
Tutto questo viene fatto al fine di comprendere se in questa forma di glaucoma, nella quale la pressione oculare si mantiene entro limiti di normalità, esista una prevalenza nel determinismo del danno, da parte di fattori vascolari o della pressione oculare (anche se non elevata).
Nel primo caso andranno presi provvedimenti terapeutici in accordo con l’internista, con il neurologo ed in caso con chirurgo vascolare al fine di correggere varie alterazioni co-esistenti dell’emodinamica sistemica.
Nel caso in cui la pressione oculare dovesse avere un ruolo preponderante, allora questa andrà ridotta di almeno un 30% rispetto al valore basale, con terapia medica topica, parachiurgica laser o chirurgica.
La terapia medica non sempre in queste forme riesce a ridurre in maniera così “spinta” la pressione oculare e quindi spesso, in caso di progressione Recentemente un studio clinico controllato ha dimostrato un ruolo neuroprotettivo della brimonidina per via topica in queste forme di glaucoma; i risultati di questo studio non sono peraltro da considerasi del tutto applicabili nella pratica clinica di tutti i giorni.
Farmaci di supporto quali citicolina o terapie anternative (Ginkgo Biloba) non sono stati completamente validati da prove scientifiche, anche se sembrano avere un razionale nella gestione della malattia. documentata della malattia, si deve ricorrere alla chirurgia ipotonizzante.
Da quanto esposto risulta chiaro che il glaucoma a pressione normale è una malattia estremamente complessa e non completamente chiarita dal punto vista scientifico e clinico, anche se un corretto inquadramento locale e sistemico e un approccio terapeutico integrato tra oculista ed internista può in alcuni casi essere di grande importanza nel rallentare significativamente la progressione della malattia.
Spero di esserle stato di aiuto
Cordiali saluti
Luciano Quaranta