Tiroidectomia e chemioterapia

    DOMANDA

    Gent.le Prof.re,
    le scrivo per avere un suo parere.Mia cognata è stata sottoposta a tiroidectomia in seguito a carcinoma papillare lo scorso 21 Dicembre in un noto centro di Pisa.Durante l’operazione che pensavano di fare,credo, in laporoscopia hanno poi optato per metodo classico asportando poi due linfonodi.Dall’esame istologico ne è emerso che dovrà fare la chemioterapia ma in tutte le pagine che ho letto si parla sempre di radioterapia metaboliche.Quando si opta per la chemioterapia classica?
    Saluti
    Maria

    RISPOSTA

    I noduli tiroidei sono frequentissimi nella popolazione: circa il 50% della popolazione sottoposta ad una ecografia di screening scopre di avere un nodulo tiroideo.
    Fortunatamente solo il 5% dei noduli sono maligni ed inoltre la prognosi dei tumori di gran lunga più frequenti (il papillifero, appunto) è eccellente con una altissima probabilità di guarigione e sopravvivenza.
    Il trattamento prevede l’ intervento chirurgico di tiroidectomia (attraverso il metodo tradizionale o mini-invasivo videoassistito) e, talora, a seconda del “grado” del tumore, uno o più trattamenti con radioiodio (ablazione radiometabolica del residuo). Inoltre la terapia con tiroxina verrà effettuata a dosi adeguate a determinare una soppressione dei livelli di TSH (ormone ipofisario che stimola la tiroide).
    La chemioterapia classica trova indicazione in rarissimi casi, e cioè nei pazienti con malattia progressiva e non responsiva alla chirurgia, al radioiodio ed, eventualmente, alla radioterapia esterna. Anche in questi casi, fortunatamente molto rari, oggi si preferisce utilizzare non i chemioterapici tradizionali citotossici ma nuovi farmaci come gli inibitori delle tirosinochinasi e, comunque, farmaci orientati al “bersaglio” molecolare ed alla patogenesi cellulare del tumore. Questi trattamenti sono applicabili in centri di riferimento che partecipano a “trials” controllati.

    Salvatore M. Corsello

    Salvatore M. Corsello

    Professore ordinario di Endocrinologia in Unicamillus, Università Medica Internazionale di Roma e docente nell’Università Cattolica nei corsi di laurea in Medicina e Chirurgia e in Medicine and Surgery. Dal 1979 è strutturato nell’Unità di Endocrinologia del Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” – Università Cattolica – Roma. È stato Honorary Clinical Assistant presso il St. Bartholomew’s Hospital […]
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