Difficoltà a superare un tradimento

    Pubblicato il: 6 Marzo 2012 Aggiornato il: 6 Marzo 2012

    DOMANDA

    Dopo un anno da sogno…è iniziata la crisi. La mia paura che i suoi sentimenti fossero cambiati mi ha spinta a metterlo alla prova creando problemi anche lì dove non esistevano… Lì la confusione è diventata sua…sentitosi rifiutato,sentendomi distante…si è rifugiato nel sesso a pagamento!Mi ha tradita con una prostituta… Dopo un mese di distacco il riavvicinamento,ancora ignara dell’accaduto ho capito che il sentirsi sotto pressione non lo aiutava ad essere se stesso.Ho cambiato completamente i mie atteggiamenti,cercando di essere perfetta per lui…mancava una cosa sola,il sesso…che lui è nuovamente tornato a cercare a pagamento. Dopo una settimana da qst’ultimo fatto ho scoperto tutto….ha continuato a negare per 4 mesi,fin che,esausto delle sue menzogne ha confessato tutto… Dice di amarmi…si giustifica sostenendo che in lui si fosse sbloccato qualcosa…che il sesso fosse diventata un’ossessione. Ho preteso che andasse da uno psichiatra,che però ha riscontrato in lui solo un forte egoismo ma nessuna patologia ossessiva. Ed ora l’ossessione ce l’ho io. Sono riuscita a perdonargli il primo tradimento,vista la situazione di incertezza che c’era tra noi,ma non riesco a perdonargli il resto. Mentre io mi impegnavo per ricucire un rapporto che si stava dilaniando…lui mi tradiva… Avevamo organizzato un weekend romantico,ma lui non ha aspettato…non ci ha dato la possibilità di tornare a star bene insieme. Credo di amarlo,ma non riesco a dimenticare. Consigli?

    RISPOSTA

    Ogni relazione – di qualsiasi natura – implica un coinvolgimento e un dare se stessi (e non parti di sé) in un contesto in cui le persone cambiano.
    La gestione del cambiamento e quella della relazione richiedono energie, impegno e responsabilità. Inoltre dovrebbero rimanere nell’ambito del rispetto per l’altro.
    Tutti questi pensieri che ho creduto di leggere nel suo scritto risultano però frammentati e confusi. Perché ?
    Ho l’impressione che un vulcano di emozioni abbia eroso o sfiancato queste disposizioni e reso difficile il canalizzare le forze per coltivare una relazione matura.
    Ciò che dico vale naturalmente per entrambi anche se il problema sembra accollarselo maggiormente lei… con ciò un pochino sconfinando nella sfera di lui.
    E’ questo che rende il tutto più faticoso ed emotivamente pesante.
    E’ già difficile gestire il proprio vissuto emotivo e conciliare pensieri, convinzioni, obiettivi di vita (da un lato) con la sfera emotiva personale (dall’altro).. Ancor più arduo risulta il tentativo di entrare nel pensiero e nelle emozioni altrui. benché con le migliori intenzioni di costruire una relazione.
    La incoraggerei pertanto a muoversi lungo due direttive. La prima dovrebbe portarla a interrogarsi sul suo (di lei proprio !) vissuto emotivo e su quanto questo le può ‘dire’ e la può aiutare a capirsi. Si ascolti senza giudicarsi ! Stia presso di sé . si ritagli dei momenti di serenità e di silenzio in cui può davvero viversi in libertà. Non abbia paura di emozioni ‘forti’, quali rabbia, rancore, angoscia. Per definizione le emozioni sono transitorie. E per la stessa ragione possono – passando – raccontarci qualcosa e – se le accogliamo senza preclusioni – insegnarci, indicarci la via o meglio almeno una via. Riconosca che l’amore non è solo positività, bellezza, gioia.. Implica anche paura, delusione, rabbia, stress..
    La seconda direttiva consisterebbe nel porre nelle mani di lui la sua emotività e le sue responsabilità. Anche lui è in una relazione e quindi ‘impegnato’ e con persone (almeno lui e lei) che necessariamente evolvono nel tempo, per ragioni individuali, legate alla relazione o dipendenti da altri fattori. Che anche lui si prenda cura della sua vita . e si ascolti, nell’interezza e non solo per alcune sfere del suo esistere.. Che non sia lei a dover gestire la sua (di lui) vita ! E’ già un gran lavoro coltivare la propria e quella di relazione.
    E infine le auguro in questo di non temere gli errori. Le variabili in gioco sono davvero molte e non possiamo averle tutte presenti né riuscire a giostrarle sempre al massimo. E soprattutto è eccessivo, qualora non illogico o dannoso, sentirsi in colpa per gli errori altrui.
    Si liberi quindi di ogni fardello, soprattutto di quelli legati al passato (della serie ‘se avessi detto..’, ‘se avessi fatto).
    Ha una vita davanti. La viva in pienezza, cercando – se possibile – di coniugare la sfera dei ‘pensieri’ (obiettivi di vita, valori, convinzioni) con quella delle ’emozioni’ (che le raccontano chi è e dove sta andando) .. E se può inviti l’altro a fare altrettanto. Ne uscirete arricchiti, più maturi e certamente felici.