DOMANDA
Gentile Professore, mia moglie 44 anni è affetta da noduli polmonari di origine secondaria derivanti da tumore al retto operato due anni fa. Attualmente non sta svolgendo terapie, l’ultima TAC mostra aumento dimensionale dei noduli polmone SX (tre) il più grande 36 mm. Oltre a ciò presenta pacchetto linfonodale sottocarenale sx. Da una recente scintigrafia ossea le è stato diagnosticata una diffusa attività corticale delle ossa lunghe che si intensifica significativamente alla tibia sinistra e nella zona scapolo omerale suggestiva per Osteoartropatia polmonare ipertrofica e patologia degenerativo atrosica. Tali patologie le comportano dolori molto forti in particolare nella zona scapolo omerale. Negli ultimi giorni notiamo anche un decadimento fisico in generale con una concomitante perdita di attenzione e concentrazione anche sulle cose più normali. Abbiamo prenotato una visita reumatologica presso l’ospedale San Camillo, sarebbe il caso di svolgere ulteriori esami da portare in visione? Grazie
RISPOSTA
Gentile Signore, il trattamento della condizione ossea di Sua moglie deve essere contestualizzato nella terapia oncologica che sta sicuramente praticando. Le consiglio, quindi, di esporre il caso all’oncologo che ha in cura la Signora. Posso comunque dirLe che risulta indicato un trattamento antidolorifico, ricorrendo, se necessario, anche ad antalgici maggiori. Quanto alle analisi, possono risultare utili VES, elettroforesi proteica, calcemia, fosfatasi alcalina, isoenzima osseo della fosfatasi alcalina. Un cordiale saluto. Giovanni Minisola
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Prof. Giovanni Minisola
Past President della Società Italiana di Reumatologia
Specialista in Reumatologia, Medicina Interna, Angiologia e Fisiatria
Direttore Divisione, Day-Hospital e Ambulatori di Reumatologia
Ospedale di Alta Specializzazione “San Camillo”
ROMA
www.romareumatologia.it