DOMANDA
gent.dott.ssa grazie della recente risposta. volevo precisare che il pilates mat-work che ho seguito finora è diretto da un’insegnante molto preparata(so che segue corsi di aggiornamanto).parlavo di stretching xche’un po’ ne fa parte e un po’lo eseguo da sola a casa. Nonostante ciò il dubbio mi rimane. In piu’ le diro’ che lavoro in un asilo nido…Ora la mia domanda è questa: con riequilibrio posturale riusciro’ a evitare l’operazione che mi hanno proposto ?
RISPOSTA
Gentile Sig.ra,
a fatto bene a precisarlo, perchè il suo è un lavoro a rischio di sforzi per la schiena per due motivi:
– gli arredi utili ai bambini sono piccoli e, di coseguenza, bassi; questo vi costringe a mantenere il busto flesso a lungo ed anche a sollevare bambini da quella posizione
– dovendo lavarli e cambiarli, spesso le attrezzature non sono posizionate in modo ergonomico e vi costringono ad effettuare movimenti di rotazione il busto con il peso del bambino, come aggravante.
Abbiamo svolto una indagine a questo proposito 3 anni fa in un asilo nido della provincia di Lucca ed abbiamo messo a punto un protocollo di informazione e di educazione comportamentale e un programma di esercizi di riequilibrio e antalgici che, unitamente alla modificazione degli arredi, ha dato ottimi risultati. Potete richiedere anche voi alla medicina del lavoro della vostra ASL un intervento di questo tipo. Questa è la strada giusta perchè se la tipologia di lavoro non migliora, qualunque intervento faccia è destinato a fallire. Al contrario, se il lavoratore è consapevole dei rischi insiti nelle sue mansioni lavorative e gli vengono fornite indicazioni migliorative, il supporto dato dall’ esercizio fisico e dalla Back School è destinato a dare ottimi risultati. La sua insegnante di pilates, se è laureata in Scienze Motorie, dovrebbe saperlo, perchè la prevenzione dei sovraccarichi nei lavoratori a rischio è un argomento che rientra nei programmi universitari. Nei miei corsi all’Università di Firenze ne parliamo diffusamente. Le rinnovo i migliori auguri!