DOMANDA
Gent.mo Dott Lavenia, buongiorno.
Anni di terapia poco hanno potuto contro alcuni tratti della mia personalità, quali un fastidioso DOC, un disturbo d’ansia generalizzato, e una dipendenza affettiva, pesante eredità della dannosa educazione ricevuta dalla figura di riferimento (madre).
Ora a 50 anni mi trovo felicemente separata, a vivere da 4 anni una relazione con un uomo più giovane. Relazione coinvolgente, stimolante, profonda. Ma io e lui la viviamo in modo differente (normale, forse). Il mio coinvolgimento è totale, e per la mia pesante eredità educativa, questo significa un rapporto simbiotico (averlo vicino, guardarlo, toccarlo, annusarlo..). Fare l’amore con lui è per me un modo per stargli il più vicino possibile.
Lui, che probabilmente come me qualche problema educativo lo ha avuto (ha anche un passato di tossicodipendenza pesante, brillantemente risolto)vive le manifestazioni di affetto e intimità in un modo tutto suo: non ama i baci profondi, non pratica il sesso orale (alle partner), favorisce una modalità del rapporto piuttosto maschilista; e soprattutto non accarezza, non tocca, non..tutto o quasi.
A me manca molto questo aspetto (chiamiamoli preliminari), sono pazza di lui e fatico a trattenere qualsiasi tipo di manifestazione.
I miei desideri finiscono dove inizia la sua libertà ? o è la mia libertà che finisce dove iniziano i suoi .limiti ?
Sono molto confusa. Grazie e distinti saluti
Alex
RISPOSTA
“La libertà non è una cosa che si possa dare; la libertà uno se la prende, e ciascuno è libero quanto vuole esserlo”; questo diceva James Baldwin in un suo splendido romanzo.
Parli con il suo compagno della sua difficoltà; gli faccia presente i suoi desideri. Si faccia conoscere e scoprire. Scoprite i vostri corpi, allenatevi a conoscervi anche senza avere rapporti.
Le consiglio un percorso psicoterapeutico di coppia per lavorare su questa difficoltà.
Cordiali saluti
G.Lavenia