piccoli rituali

    DOMANDA

    caro dottore,

    mio figlio ha 12 anni e da qualche nese, dopo aver scoperto la sessualità, ha piccoli ritualini (ma nemmeno di queso si tratta) ogni tanto se tocca uno spigolo deve toccare l’altro. ne parla ridendo e dice che non gli danno alcun fastidio nè a scuola, nè al calcio (lui pratica sport). Devo preoccuparmi? E’ stato visto da uno specialista, dove l’ho portato senza stigma, e mi ha detto che è sanissimo.

    RISPOSTA

    Gentilissima,
    suo figlio ha 12 anni. Un’età che coincide con le delicate fasi di passaggio dalla preadolescenza all’adolescenza vera e propria. Questo significa che la sua mente, il suo cervello, presenta componenti della fanciullezza, da un lato, e dell’adolescenza, dall’altro. I rituali ‘magici’ del toccare uno spigolo sentendo di dover toccare anche l’altro, sono parte dei modi di essere dei fanciulli che esercitano rituali di vario tipo a causa di desideri, pensieri, emozioni, paure che sono dentro di loro e che non confessano a nessuno, salvo forse qualche amichetto con il quale sono particolarmente in confidenza. Ma non certo a qualsiasi adulto, a maggior ragione i genitori, come la mamma e il papà. La scoperta della sessualità è un processo tipico dell’adolescenza che investe l’intero organismo: il cervello, il corpo, la mente. Per questo motivo, probabilmente, queste componenti possono “scivolare” nelle componenti fanciullesche quali i rituali e divenire parte dei comportamenti dei soggetti, dando “anima” ai loro desideri, alle loro emozioni, alle loro paure, ai loro pensieri. Ecco per quale motivo la scoperta della sessualità può combinarsi con i rituali manifestati dai soggetti. Mi sembra quindi di poterla rassicurare sul fatto che lo specialista che ha consultato abbia pienamente ragione a dire che suo figlio è sanissimo. Tanti auguri a lei e al suo piccolo “Ulisse”, “Odisseo” di 12 anni! Luigi Aprile

    Luigi Aprile

    Luigi Aprile

    ESPERTO IN LINGUAGGIO E LETTURA NEI BAMBINI. Docente di psicologia dello sviluppo e psicologia dell’educazione all’Università di Firenze. Nato nel 1957 ad Addis Abeba (Etiopia), ha conseguito un dottorato in psicologia presso l’Università di Firenze. Si interessa soprattutto di sviluppo dei processi lessicali e di comprensione della lettura.
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