DOMANDA
Ho 48 anni. Da quando ne avevo circa 25 ricordo sbalzi di umore non ascrivibili a normali cambiamenti d’umore, veloci, inspiegabili, oscillanti tra depressione e grandiosità, accompagnati da abuso di alcol. Sono stati ricorrenti ma con lunghi lunghi intervalli di quasi normalità, con malessere sotteso ma “normale” e sopportabile. Tant’è vero che ho sempre svolto senza problemi il mio lavoro, mi sono sposata e laureata, ho figli, non ho fama di essere una persona squilibrata. Tuttavia gli episodi depressivi ci sono, ma quelli che mi fanno più paura e che mi sembrano aumentare ultimamente sono quelli euforici. Temo quel che posso fare in quei momenti.
Per un anno sono stata in cura da uno psichiatra che mi ha curato con il Seroquel. Non ero euforica, certo, ma l’unico obiettivo della mia vita vita era diventato dormire e proprio non mi riconoscevo più… avevamo eliminato anche la mia “parte buona”! Oggi quando sento che è in arrivo euforia prendo il Lexotan, mi aiuta, ma spesso ne faccio abuso. Mi sembra di essere arrivata a un punto di svolta: devo, sento il bisogno di curarmi e “riposare” la mia mente. Cosa potrei fare? Grazie, spero nel suo aiuto.
RISPOSTA
Gentile signora, da quello che scrive mi sembra certo il suo bisogno di un aiuto professionale. Il primo passo di questo aiuto consiste nel distinguere tra i problemi esistenziali e i disturbi mentali veri e propri che richiedono una accurata diagnosi medica. Si tratta di capire se gli sbalzi di umore sono la conseguenza di fatti contingenti, oppure manifestazioni di un qualche disturbo di personalità o se si tratta realmente di disturbi dell’umore, come le fasi di un disturbo bipolare vero e proprio in una delle sue forme oggi descritte: il disturbo ciclotimico, dove le variazioni dell’umore in senso euforico o depressivo non raggiungono intensità eccessive, il disturbo bipolare I, con l’alternarsi di fasi di grave eccitamento maniacale e fasi di depressione maggiore e il disturbo bipolare II con fasi di depressione maggiore e fasi di eccitamento meno grave (episodi ipomaniacali). In questi casi il trattamento richiede l’uso degli stabilizzatori dell’umore come il litio, alcuni farmaci antiepilettici o alcuni antipsicotici più recenti. Gli ansiolitici non sono generalmente indicati, se non come supporto alla terapia principale. La scelta del farmaco dev’essere personalizzata e rivalutata periodicamente. E’ indispensabile il sostegno psicologico, anche per rafforzare la costanza nel seguire il trattamento, che spesso viene abbandonato proprio nelle fasi euforiche e che solitamente deve essere prolungato nel tempo per prevenire le ricadute. Cerchi pertanto uno psichiatra esperto con cui sentirsi in sintonia a cui affidarsi con fiducia. Un cordiale saluto