DOMANDA
Egregio dottore, buongiorno la mia domanda forse rimane un pochino anomala, nel senso che è retroattiva ossia, nel 2006 novembre feci un pap test il cui referto era reperto infiammatorio, mi dissero che tale risposta e presente nel 90% dei pap test e normale nulla di cui preoccuparsi, nel 2008 ripeto il pap test cin 3 poi colposcopia e biopsia esito carcinoma squamocellulare infiltrante poi conizzazione esito 1b1 poi linfoadenectomia ed ampliamento della conizzazione esito margini interessati da micro ivasione infine isterectomia con conservazione degli annessi, ora sembra io stia bene, dubbiosa sull’esito del pap test del 2006 chiedo che venga rianalizzato e l’esito è ascus non reperto infiammatorio la mia domanda è se fosse stato eseguito correttamenteil pap test del 2006 avrei potuto “contenere i danni” ossia evitarmi l’isterectomia ? E quale sarebbe stata la linea terapeutica considerando un pap test anomalo in un sogetto tra l’altro hiv positivo ma con valori assolutamente nella norma per quanto riguarda cd4 870 e hiv rna non rilevato. La ringrazio per la cortese attenzione saluto cordialmente.
RISPOSTA
Gentile Signora,
Il pap test è stato un esame che ha rivoluzionato la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero, infatti dalla sua introduzione il numero di tumori si è notevolmente ridotto. Purtroppo l’esame ha dei limiti, infatti si può avere un tasso di falsi negativi che può arrivare anche al 20-25%. Ciò è legato a vari fattori: modalità di prelievo, artefatti di preparazione e soggettività nella lettura del vetrino. Il termine ASCUS è stato ppunto coniato per identificare gli esami non normali ma comunque senza chiari segni di lesioni precancerose o tumorali.In media circa l’80% dei pap test ASCUS sono esami sostanzialmente normali.
Nello specifico del suo caso , è possibile che vi sia stato un problema di veridicità al pap test , associato alla sua condizione immunologica,che anche se fortunatamente rassicurante, è fattore di stimolo alla modificazione cellulare.
Saluti
Murina