DOMANDA
Salve, volevo sapere le analisi necessarie per diagnosticare un linfoma mantellare e se una diagnosi con sindrome linfoproliferativa cronica può trasformarsi/evolversi in linfoma smantellare.
Grazie
RISPOSTA
Buongiorno. Per una diagnosi corretta di linfoma mantellare è necessaria l’analisi immunoistochimica, che rivela positività per CD5 e iperespressione della ciclina D1. A tale indagine di norma si affiancano l’analisi FISH per la traslocazione cromosomica t(11;14) e l’iperespressione di Bcl-1. Il linfoma mantellare, inoltre, all’immunofenotipo risulta negativo per CD23, a differenza dalla leucemia linfatica cronica, ove invece il CD23 è positivo.
Queste analisi possono essere svolte su materiale di provenienza linfonodale (biopsia) o su sangue periferico/midollo, qualora la malattia interessi appunto anche tali componenti.
Per quanto riguarda la sua seconda domanda, ossia la trasformazione di una sindrome linfoproliferativa cronica in linfoma mantellare, essa non è molto chiara: il linfoma mantellare, infatti, rientra fra le sindromi linfoproliferative croniche. Se si riferisce alla possibilità che un altro tipo di sindrome linfoproliferativa cronica (es. leucemia linfatica cronica o linfoma linfocitico) possa trasformarsi in linfoma mantellare, direi che la cosa è piuttosto improbabile. Più probabile, invece, potrebbe essere una diagnosi inizialmente non corretta.
Cordiali saluti.