parkinson

    DOMANDA

    salve,a mio padre è stato diagnosticato il parkinson 11 anni fa,ha 67 anni e pesa circa 60 kg, attualmente sta facendo una cura che prevede :stalevo 150 mg ore 6,9.30,12.30,16.30,20.30; requp 8mg ore 8;junex 10 mg ore 14 e due compresse di control 1 mg per dormire la notte.Con questa cura le ore in cui riesce ad essere autosufficente sono poche, dalle 16 in poi passa il tempo sulla poltrona inattivo, la notte dorme poco e disturbato nonostante le compresse di control, svegliandosi spesso e avendo bisogno di aiuto per cambiare posizione.Il neurologo la penultima visita aveva abbassato lo stalevo a 100 mg,ma il risultato era stato un peggioramento.Mi chiedevo si può fare qualcosa per migliorare la sua condizione?la cura si può migliorarare o ormai è in una fase avanzata e bisogna rassegnarsi? grazie in anticipo per la risposta.

    RISPOSTA

    Dalla storia clinica si può dedurre che probabilmentye suo padre presenta una malattia di parkinson in fase complicata con fluttuazioni motorie tipo deterioramento da fine dose. Se non presenta disturbi psicotici (allucinazioni ) e discinesie( movimenti involontari) potrebbe eventualmente aumentare la dose pomeridiana di levodopa ed eventualmente la dose di dopaminoagonista. Tuttavia tale approccio è consigliabile solo dopo aver valutato, in un centro di disordini del movimento, la qualità e la durata della della risposta alla singola dose. Cordiali saluti Letterio Morgante

    Letterio Morgante

    Letterio Morgante

    SPECIALISTA IN MALATTIA DI PARKINSON. Professore associato di neurologia all’Università degli Studi di Messina. Nato a Messina nel 1950, si è laureato nell’ateneo della città siciliana e si è specializzato in neurologia all’Università di Catania. È responsabile dell’ambulatorio Parkinson del policlinico G. Martino a Messina.
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