DOMANDA
Buonasera,
sono un ragazzo di 25 anni e dall’età di 5 anni sono completamente sordo da un orecchio a causa di una complicanza dovuta a parotite.
Fin’ora ho vissuto in maniera abbastanza normale (l’altro orecchio cerca, per quanto può, di funzionare anche per quello sordo) se si tolgono tutte quelle situazioni sociali (vedi discoteca, ristorante, cinema, essere chiamati da qualcuno che in quel momento non vedi e che non capisci da che parte si trovi, .) che ti fanno ogni volta ricordare la tua condizione.
Adesso, la problematica che si aggiunge alla lista è quella del lavoro: sono laureato e in cerca di un impiego, la domanda che spesso mi pongo è: sono tenuto a scrivere sul curriculum o a far presente in sede di colloquio il mio “handicap”? esiste una legge che me lo impone o sta solo alla mia coscienza e necessità farlo?
Non vorrei che ipoteticamente una volta assunto potesse venir fuori il problema (che tanto con gli sconosciuti prima o poi devi far presente) e diventi a quel punto un’ulteriore mia mancanza il fatto di non averlo detto prima.
Inoltre, a livello di invalidità civile, potrebbe essere riconosciuta una situazione come la mia?In caso, a chi posso rivolgermi?
Scusi se mi sono un po’ dilungato, grazie in anticipo per la risposta che vorrà darmi, saluti.
RISPOSTA
Gentile lettore, troverà molte delle risposte alle sue domande nella Legge 5 febbraio 1992, n. 104 “Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate.”
(Pubblicata in G. U. 17 febbraio 1992, n. 39, S.O.) e nella Legge 12 marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili” (Pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 68 del 23 marzo 1999 – Supplemento Ordinario n. 57).
Mi sembra norma di buon senso, ancor prima che legale, che lo stato di handicap venga fatto presente prima dell’assunzione.
Cordiali saluti.