Algodistrofia ginocchio

    DOMANDA

    Gentile Dott. Varenna, nei giorni scorsi mi sono sottoposto ad esame di risonanza magnetica per un dolore presente al ginocchio da circa 24 giorni . Già nel mese di febbraio per circa una decina di giorni e poi a giugno per una settimana, avevo gli stessi sintomi.

    Il dolore non é continuo e varia di giorno in giorno, con momenti in cui é quasi assente ed altri in cui si manifesta. Solitamente dopo periodi di immobilità perché seduto, al momento di riprendere il cammino, , posando il piede e caricando l’arto il dolore si fa sentire “parecchio” e dopo pochi passi si attenua. La deambulazione é possibile , talvolta senza particolari dolori anche su percorsi sterrati e il dolore non é presente durante attività fisica con l’utilizzo della bicicletta . Si sono verificate giornate o periodi di essa in cui non ho dolore.

    Nel referto é riportata la seguente dicitura ” Sfumata area di algodistrofia edemigena della

    spongiosa ossea del piatto tibiale mediale (posteriormente).”

    Il referto intero riporta: l’esame RM del ginocchio destro evidenzia un’alterazione di segnale del corno posteriore meniscale mediale, di piccole dimensioni, con sottile linea iperintensa compatibile con lesione

    ad estrinsecazione sul condilo femorale mediale. Sfumata area di algodistrofia edemigena della

    spongiosa ossea del piatto tibiale mediale (posteriormente).

    Indenne la fibrocartilagine meniscale laterale.

    Non lesioni a tutto spessore dei legamenti crociati e dei legamenti collaterali.

    Lieve assottigliamento dell’ LCA.

    Non significative alterazioni di segnale a livello delle cartilagini di rivestimento dei capi ossei

    femoro-tibiali.

    Iniziali segni di artrosi femoro-tibiale.

    Nelle condizioni di esecuzione dell’esame, rotula tendente all’iperpressione esterna, con

    cartilagini di spessore nei limiti della norma.

    Presenza di discreto versamento articolare.

    Minima distensione liquida della borsa di scorrimento tra i muscoli gastrocnemio e

    semimembranoso.

    In considerazione del fatto che per professione debbo camminare in montagna , le chiedo se può essere utile il trattamento con Neridronato

    Saluti

    RISPOSTA

    Gentile sig.

    il suo problema nulla ha a che fare con l’algodistrofia. L’equivoco nasce dal fatto che alcuni radiologi generano questa confusione poiché erroneamente assimilano il riscontro di “edema midollare” a tale patologia, dimenticandosi che le affezioni in grado di determinare alla RMN tale alterazione di segnale sono circa una trentina.

    Penso più verosimile che lei abbia un lesione midollare ossea in corso di iniziale gonartrosi. In ogni caso le consiglio una valutazione in ambiente specialistico.

    Cordialità.

    MVarenna

    Massimo Varenna

    Massimo Varenna

    ESPERTO IN ALGODISTROFIA. Responsabile del centro per la diagnosi e il trattamento delle patologie osteometaboliche dell’istituto Gaetano Pini di Milano. Nato a Varallo (Vercelli) nel 1959, si è laureato in medicina all’Università di Milano nel 1984 e si è specializzato in reumatologia nel 1988. È professore a contratto presso la scuola di specializzazione in ortopedia […]
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