problema erezione

    DOMANDA

    Buonasera Dott.ssa
    Le scrivo in merito alla mia situazione nella speranza di un suo consulto.
    Ultimamente mi sto frequantando con una mia ex, al tempo avevamo 18 anni io e 16 lei fu una storia brevissima di pochi mesi e nn andammo oltre al semplice bacio, nonostante ciò la ragazza mi rimase sempre nel cuore, non so se dovuto al fatto che era la mia prima ragazza o altro e nonostante a suo tempo prendemmo 2 strade differenti, da allora sono passati 20 anni mi è sempre rimasta nel cuore o meglio, era ed è proprio un’adorazione nei suoi confronti, a lei ho sempre pensato ad una vita di coppia ma nn l’avevo mai associata al sesso, nonostante mi piaccia parecchio da un punto di vista estetico.
    Come Le dicevo, ultimamente abbiamo ripreso a frequentarci e dopo diversi incontri siamo finiti a letto e qui viene il bello, ovvero nonostante una prima eccitazione da parte mia durata alcuni minuti, non ho saputo portare a termine l’atto sessuale in quanto il pene non ne voleva sapere di riprendere una posizione consona alla situazione, nonostante la donna abbia fatto di tutto(con mio estremo piacere) per cercare di riportarlo all’erezione.
    Ora io sono molto frustrato dalla situazione, l’ho desiderata per 20 anni e sul più bello non funziona, non posso e non voglio accettarlo.
    Tengo a precisare che ho una vita sessuale regolare e non ho mai avuto problemi in tal senso, anche con relazioni extraconiugali.
    In attesa di un suo gentile riscontro, la ringrazio sentitamente.

    RISPOSTA

    Caro lettore,
    mi pare evidente che l’emozione di finire a letto col suo “idolo” dell’adolescenza si sia manifestata proprio con la perdita dell’erezione. Se vuole può ricorrere allo sblocco del sintomo con un farmaco come il vardenafil orodispersibile che si scioglie in bocca e profuma di menta (ma si tratta di un farmaco e richiede diagnosi, prescrizione e ricetta!) ed entra in funzione in media dopo poco più di un quarto d’ora, giusto il tempo dei preliminari. Oppure s’interroghi se questa storia è davvero ciò che desidera oggi dopo tanti anni di idealizzazione…In realtà farebbe bene a meditare anche nel caso lei decida di prendere un farmaco che risolve l’effetto sgradevole che ha già sperimentato.
    Lei funziona bene se non è troppo ambivalente o in conflitto con se stesso questo lo tenga a mente! Sono le sue emozioni a sottrarla ad un contatto intimo che in questo momento le genera paura o disagio.
    Un saluto cordiale
    prof Chiara Simonelli

    Chiara Simonelli

    Chiara Simonelli

    Docente di psicologia dello sviluppo sessuale alla Sapienza di Roma. Nata a Firenze, si è laureata in psicologia all’Università La Sapienza di Roma, dove oggi è professore associato di psicologia dello sviluppo sessuale e affettivo nell’arco di vita e di psicologia e psicopatologia dello sviluppo sessuale alla facoltà di psicologia. Fondatrice dell’Istituto di sessuologia clinica […]
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