DOMANDA
Egregio prof,
sono un atleta agonista (corsa: 800m) ed ho 16 anni.
È ormai da un anno che corro con un dolore in zona scafoide-astragalo del piede destro, che sorge ogni qual volta io lo solleciti caricandolo.
Ho visitato già alcuni ortopedici e dottori, sono anche stato fermo 3 mesi, ma il dolore persiste!
Solo una settimana fa mi ha visitato un altro ortopedico, il quale “subito” dice di aver trovato il problema: il mio piede da supinatore è diventato pronatore, ma è cavo!
Pare quindi che proprio per il fatto che io ho un arco plantare alto non posso sopportare una pronazione eccessiva e mi si genera così il fastidioso dolore.
Come ultime scarpe per correre ho scelto delle A3 (neutro-supinatori ad arco alto, massimo ammortizzamento), anche se durante l’allenamento quando i muscoli iniziano ad affaticarsi il dolore insorge.
Durante la corsa sto ora cercando di rieducare il piede facendolo tornare supinatore (ho anche la tibia un po’ ruotata all’esterno che rende ancora più difficile il tutto).
Il massofisioterapista che mi vede mi consiglia caldamente di provare delle scarpe A4 per pronatori, ma a quanto so hanno come unica differenza una suola più rigida per evitare cedimenti della scarpe, che io però mai ho avuto!
Ho inoltre fatto due RM, una al piede ed una in zona astragalo. La prima mostrava edemi in zona scafoide (prima dei 3 mesi di riposo), mentre la seconda nessun problema.
Statura: 186cm
Peso: 72
Piede: 45
Grazie mille,
confido in lei,
Guido
RISPOSTA
Caro Guido
Anzitutto complimenti per la chiarezza e completezza della tua domanda. Se il piede è pronatore essendo cavo c’è una evidente debolezza del tibiale anteriore. Il problema può essere dovuto ad un sovraccarico (non sappiamo come è distribuito il tuo peso) o, vista anche la rotazione della tibia, ad un movimento scorretto. Ti consiglierei di fare anzitutto una buona visita posturale che misuri (p.e. con una pedana stabilometrica) il tuo assetto nelle diverse condizioni. Il piede infatti è spesso adattativo e quindi vittima di problemi che arrivano da altri distretti corporei. Guardare solo al piede vuole dire guardare la vittima senza cercare l’assassino.