chiarimenti su mst

    DOMANDA

    Gentile Professore,
    riassumendo la sua precedente risposta:
    1) quali test per mst mi consiglia di fare in caso di rapporto sessuale non protetto penetrativo DI TIPO VAGINALE E/O ANALE con partner non fissa IN ASSENZA DI SINTOMI?
    2)quali invece in caso di rapporto sessuale orale attivo(cunnilinguus) sempre in assenza di sintomi, con partner non fissa?
    3) quali invece in caso di rapporto sessuale passivo (fellatio) sempre in assenza di sintomi, con partner non fissa?
    4) ogni quanto tempo fare i test? dopo ogni rapporto o anche solo una o due volte l’anno?
    5)la lue acefala puo’ capitare anche senza assumere antibiotici?
    6)Il test per clamidia essendo spesso asintomatica, in assenza di sintomi va fatto dopo ogni rapporto sessuale non protetto o e’ sufficiente farlo uno o due volte l’anno?
    7) quando dice che nei soggetti positivi all’HPV il rischio di cancro alla gola da sesso orale e’ concreto,non e’ forse vero che il 50-80% della popolazione sessualmente attiva e’ positiva all’hpv? Se e’ cosi’ non e’ forse vero che allora il rischio e’ quasi per tutti? E’ possibile tuttavia per il soggetto malato accorgersi in tempo da sintomi evidenti di avere il cancro e quindi poterlo curare con successo? Comunque ho sentito parere di oncologi i quali sostengono che la casistica per questo tipo di cancro sia davvero molto bassa (si dice 2 casi ogni 100 mila persone).
    8)In quali casi la mononucleosi e l’herpes simplex possono causare epatite acuta?
    Grazie mille, professore.

    RISPOSTA

    Per risponderle occorre quasi un trattato di malattie sessualmente trasmesse. Innanzitutto, però, non posso astenermi dal ribadire che i rapporti descritti con persona di cui non si conosce lo stato di salute DEVONO SEMPRE essere PROTETTI. In termini di prevenzione e di salute pubblica, il contenuto delle sue domande esprime una scarsa consapevolezza del pericolo che le pratiche sessuali non protette con partners sconosciuti possono comportare, e appaiono perciò eticamente discutibili. Comunque sia, vediamo di andare un po’ con ordine:
    Dopo rapporto sessuale non protetto, anche quando non presenti sintomi locali che giustifichino la ricerca di microrganismi specifici, deve essere comunque valutata almeno l’ipotesi di infezione da HIV, HCV e HBV. Premesso che, come si è già detto, Chlamydia può essere acquisita anche in mancanza di sintomi evidenti e premesso che il “periodo finestra” per confermare un’infezione virale può comportare nel frattempo la trasmissione ad altri partners inconsapevoli. E questo è un atteggiamento molto pericoloso.
    Il rapporto orale attivo/passivo va considerato a bassissimo rischio, perciò di principio non richiede controlli diagnostici particolari.
    La lue acefala di solito si verifica a seguito di terapia, ma resta comunque il fatto che in alcuni casi può comunque essere difficile la diagnosi differenziale con altre lesioni simili, ad esempio da Herpes.
    Il rischio Chlamydia, come si è detto per altri patogeni, non è rapportato solo a se stessi, ma anche all’ipotesi di trasmettere il microrganismo ad altri partner inconsapevoli. Il controllo periodico può essere eseguito, ben sapendo però che questo non esonera dalla possibilità che nel periodo finestra tra un controllo e un altro, sussistano le condizioni per acquisire (e trasmettere) l’infezione.
    Per quanto riguarda l’HPV, un conto è il rischio di infezione genitale, un conto è il rapporto con il cancro oro-faringeo, sulla cui entità effettivamente non c’è ancora chiarezza, mentre esiste la certezza di una concreta stretta connessione.
    Infine, non c’è alcuna prevedibilità tra l’infezione da EBV (e più in generale per tutti gli Herpesvirus) e l’epatite, e la frequenza di insorgenza non è certo elevatissima.