Protusione c5-c6 e conflitto disco radicolare

    Pubblicato il: 14 Marzo 2012 Aggiornato il: 14 Marzo 2012

    DOMANDA

    Ho 45 anni, sportivo, volley a livello agonistico , sci..
    Da un po’ di mesi soffro di dolori alla schiena (cervicali) che si irradiano alla scapola dx, alla spalla dx e ultimamente anche al braccio dx con presenza di formicolio alla mano.
    Non riesco più ad effettuare attività fisica sportiva.
    Tempo fa ho avuto un piccolissimo tamponamento, ma veramente piccolissimo tanto da non avverire nessun dolore ne subito ne a distanza di settimane.
    Mi sono fatto prescrivere dal medico una RMN dopo che anche sedute di fisioterapia e streching non hanno sortito nessun effetto. Questo l’esito della RMN:
    “Si documenta inversione in cifosi della fisiologica curvatura.
    A livello C5-C6 si documenta protrusione disco-osteofitaria posteriore ad ampio raggio più accentuata sul versante laterale dx e sn responsabile di impegno foraminale dx e di conflitto disco-radicolare con la tasca radicolare C6 dx.
    Analogo reperto si apprezza a livello C6-C7 dove il forame di coniugazione è obliterato da disco intersomatico e da osteofita margino-somatico con presunto conflitto con la tasca radicolare C7 dx.
    Nella norma i profilo posteriore degli altri dischi intervertebrali che sono disidratati, ipointensi in T2.
    I diametri canalari sono di dimensioni normali.
    Normali le caratteristiche del segnale della porzione cervicale del midollo spinale.”

    A fronte di questo esito, quali sono secondo lei i prossimi passi da fare? Che cure si possono adottare per il problema?….ma soprattutto potrò tornare a giocare?

    RISPOSTA

    Certamente i disturbi che lei accusa a destra in sede paravertebrale e all’arto superiore sono da attribuire al conflitto tra il disco intervertebrale e la corrispondente radice nervosa a livello di C5-C6 e/o C6-C7.
    In questo caso è importante una buona valutazione clinica dei possibili disturbi neurologici e della loro evoluzione nel tempo.
    A mio giudizio un breve ciclo di cortisone ad alte dosi (se lei non ha controindicazioni per l’uso di corstisone) potrebbe far migliorare significativamente la sintomatologia quindi si potrebbe impostare un lavoro di recupero funzionale. Tutto ciò va comunque supervisionato da uno specialista.