Il psa aumenta ; già fatta la biopsia. Che fare?

    DOMANDA

    Illustre prof Sciarra, ho 64 anni e i valori del psa sono i seguenti:
    – 2004: tot.1,74; %0,33
    – 2007: tot.4,88; %16
    – 2008: tot.5,05; %16
    – 2009: tot.6,738;%19,56
    L’esito della biopsia eseguita nel dicembre 2007 è:
    “a)b)c)d)e)f)g)h)i)l)m)n) Frustoli di tessuto prostatico con aspetti di iperplasia ghiandolare, focolai di prostatite acuta cronica ed aree di atrofia ghiandolare con iperplasia a cellule basali”
    Come è consigliabile procedere? Sono utili medicinali?
    Grazie! S.C.

    RISPOSTA

    Caro signore,
    il problema di un PSA che sale e che quindi indica un sospetto importante per tumore prostatico , ma una biopsia prostatica negativa e’ comune.
    Il fatto che una singola biopsia sia negativa non da’ garanzie perche’ la biopsia analizza un campione limitato di tessuto prostatico e anche se negativa, il tumore puo’ essere presente in altra sede rispetto a quella sottoposta a biopsia. D’altra parte l’aumento del PSA non assicura con certezza la presenza di tumore anche se il sospetto e’ importante.
    Una pssibilita’ e’ di eseguire una seconda biopsia con un numero superiore di prelievi ma sempre random (casuali).
    Una recente possibilita’ e’ offerta da una risonanza magnetica con stuodio spettroscopico e dinamico della prostata. Questa risonanza magnetica usa una analisi spettroscopica per definire in tutta la prostata se ci sono aree metabolicamente attive e a rischio di tumore (colina elevata). Cosi’ si crea un mappaggio di aree a maggior rischio e si puo’ eseguire una biopsia non solo rando ma piu’ mirata su zone a rischio. I risultati sono cosi’ piu’ accurati.
    E’ importante che la risonanza della prostata sia con uno studio spettroscopico e dinamico completo della ghiandola.
    Solo centri maggiori eseguono l’esame.
    In questi casi comunque bisogna indagare con attenzione.

    Alessandro Sciarra