DOMANDA
Gent.Prof.Crotti,da circa due anni soffro di fischi,rumori sopra l’orecchio destro vicino la tempia,spesso sono forti da sentirli in testa.Ho eseguito rm encefalo e angio rm arteriosa celebrale con lo studio dei pacchetti nervosi stato acustici.Referto:non sono presentiaree di alterata intensita’di segnale parenchimale,normali gli spazi liquorali,ipoplasia del trattoP1 dell’art.celebrale post di dx che origina dall’arteria carotide interna(origine fetale).A carico dei nervi stato acustici non sono visibili neo formazioni,entrambi i pacchetti nervosi giungono a contatto,al passaggio tra cisterna e poro acustico interno,con un ramo vascolare di probabile pertinenza dell’AICA.Secondo il radiologo tale contatto e’assai comune anche in soggetti asintomatici e pertanto non riveste carattere patologico,ovvero non configura con certezza un conflitto neuro vascolare.Il neurologo invece sospetta un conflitto.Qual’e’ la sua opinione a riguardo?La saluto anticipatamente.
RISPOSTA
è più probabile che nel suo caso un conflitto realmente vi sia (tra l’arteria cerebellare antero inferiore e l’acustico) perchè se è vero che la contiguità dell’arteria con il nervo è abbastanza comune, c’è sicuramente una parte almeno degli acufeni in genere che non può essere spiegata altrimenti (normalmente gli acufeni sono dovuti ad un problema all’orecchio interno, ovvero con uno stato di sofferenza -tossica, metabolica, virale, microtraumatica- delle cellule del Corti). Rispetto a questa patogenesi del nervo acustico che si situa alla sua origine periferica, il “conflitto” eventuale si attuerebbe invece più a valle, ove il nervo acustico entra nel tronco cerebrale, in un tratto variabile, di lunghezza (da mm a cm, a seconda del nervo) ma che ha, per tutti i nervi, una caratteeristica comune ed unica, perchè è il tratto (di entrata o di uscita) del nervo dal tronco cerenrale) ove la mielina (la copertura delle fibre nervose) di origine periferica si incontra con quella di origine centrale. Nei casi come il suo signora non si può comunque essere dogmatici circa la patogenesi, ma solo possibilisti. Oltretutto il 50% dei veri conflitti sfuggono alle indagini neuroradiologiche. Quindi laddove l’immagine è presente e insieme a quella c’è una clinica adeguata (e la mancanza di altre spiegazioni) l’ipotesi del conflitto deve essere tenuta in considerazione. E così, sempre in presenza di clinica, se il paziente lo richiede, è legittimo esplorare il sito di possibile competizione, anche in assenza di immagine (ciò vale per il trigemino, per il faciale, per lo stato acustico: sono tutte, quelle di questi nervi sensitivi e motorii, sindromi cliniche oirritative diverse ma con la medesima patogenesi di un supposto conflitto dei singoli nervi a livello della base cranica con le arterie, ed anche con vene, qualche volta). Naturalmente l’ipoplasia del tratto P1 è un referto di immagine abbastanza comune e non ha, rispetto a questa ipotesi del conflitto, alcuna importanza patogenetica.