DOMANDA
Buongiorno dottore, a mio padre (77 anni) è stato diagnosticato un glioblastoma (G IV WHO) dopo una biopsia (29 aprile) a seguito della quale è peggiorato molto. Il giorno prima camminava, era autosuffiiciente e lucido mentre oggi non riesce a stare in piedi ed è in stato confusionale. Siamo consapevoli della gravità della malattia ma vorremmo comunque provare a dargli una buona qualità della vita in questo periodo. Ci sentiamo abbandonati a noi stessi. I medici dicono che le terapie non servono e addirittura sta riducendo il cortisone. I dolori che aveva in precedenza alle ossa sono aumentati e lui sta molto male.
La biopsia dice: piccoli frammenti di tessuto cerebrale caratterizzati da aree neoplastiche con presenza di cellule anaplastiche, GFAP positive, con nuclei voluminosi e irregolari, proliferazione microvascolare e necrosi. Le cellule neoplastiche mostrano attività proliferativa elevata (Ki67) circa il 25% con accumulo nucleare di p53. Non è stata osservata positività per Citocheratine ne Melan – A.
Grazie per l’attenzione
RISPOSTA
Buongiorno. Per darle una opinione dovrei vedere la RM e, se possinile, suo padre. Spesso comunque in pazienti anziani la radioterapia e la chemioterapia possono non essere sostenibili. I dolori ossei non sono direttamente legati al glioblastoma. Di più mi è difficile dirle, mi spiace.