rm midollo e colonna lombo-sacrale

    DOMANDA

    Gentile Dottore le invio l’esito della risonanza magnatica di mia mamma nata il 04/07/1945. sarebbe cosi gentile da indicarci una sua opinione ed un luogo dove la possano curare , noi siamo di jesolo – Ve.

    Esame eseguito secondo i piani assiale e sagittale mirato allo studio dei dischi intervertebrali compresi tra d12 ed s1.

    Diffuse alterazioni spondilodiscoartrosiche, anche a carico delle faccette articolari.

    Il canale rachideopresenta ampiezza ai valori ibnferiori alla norma nel tratto compreso tra L3 ed L5.

    Ipointensita’ del segnale tipo degenerativo a carico di tutti i dischi intervertberali esaminati.

    Il disco compreso tra L5 ed S1 appare ridotto in altezza e presenta lieve protrusione erniaria posteriore mediana paramediana Dx con impronta sul sacco durale e sulla radice omolaterale.

    Il disco compreso tra L4 ed L5 presenta lieve protrusione erniaria posteriore ad ampio raggio di curvatura con prevalenza a dx, con parziale impegno in sede intraforaminale omolaterale.

    Il disco compreso tra L3 ed L4 presenta minima protrusione erniaria posteriore paramediana dn.

    Il disco compreso tra L2 ed L3 presenta minima protrusione posteriore ad ampio raggio di curvatura.

    Il disco compreso tra L1 ed L2 presenta altra lieve protrusione posteriore ad ampio raggio di curvatura. Area di focale iperintensita’ del segnale sia nelle sequenze t1 che t2 pesate a livello del corpo vertebrale di l4, compatibile in prima ipotesi con angioma.

    Ringraziamo fin d’ora . Cordiali saluti

    alessandra zottino

    RISPOSTA

    Mi avete parlato del referto della risonanza ma non mi avete detto nulla sulla cosa più importante: quali disturbi accusa la signora.

    Il referto della RM della signora indica una probabile stenosi in presenza di alterazione discali ed ernie con conflitto disco radicolare a vari livelli. La decisione sulle modalità di trattamento (trattamento chirurgico rispetto a trattamento conservativo – e che tipo di trattamento) non può prescindere da una attenta visita della paziente nella quale bisogna correlare i riscontri della RM ai reperti clinici valutabili sulla paziente. Le decisioni circa il trattamento devono inoltre tenere in considerazione il grado di disabilità della paziente e le sue aspettative.

    Non ho nominativi da indicarvi: in genere nei grandi ospedali nell’ambito delle Ortopedie o delle Neurochirurgie c’è sempre uno specialista del rachide.