DOMANDA
Gent.ma dott.ssa, mio padre è dipendente dal videopoker da un pò di anni. Ogni volta che arriva la fine del mese passa un giorno intero nelle sale slot e butta via un’intero stipendio! Inizialmente lo faceva alternando i mesi…ma è da un anno che la situazione si verifica ogni mese, e per giunta ha speso tutti i suoi risparmi per il gioco(indebitandosi anche facendo ricorso a istituti di credito)! La cosa più umiliante è andare ogni fine mese nella sala slot per cercare di tirarlo fuori..ma con scarso successo! Ho cercato di fargli capire la gravità della situazione, ma lui non parla, anzi si infastidisce e resta in silenzio!In famiglia il dialogo non esiste più, con mia madre ormai non parla più a causa dei continui litigi! premetto che Lui è una persona eccezionale, premurosa con tutti, efficiente e responsabile nel suo lavoro,sempre disponibile con tutti, molto stimato dai miei parenti e amici..non ha mai manifestato violenza verso di me e i miei fratelli e mia madre! sembra quasi trasformarsi nel giorno in cui gli arriva l’accredito dello stipendio nel c/c..vorrei qualche consiglio per risolvere al più presto questa situazione!
RISPOSTA
Gentilissima,
non è inconsueto che una persona riesca a non giocare per molti giorni per poi “abbuffarsi” di gioco nel momento in cui ha a disposizione del denaro. Spesso, nelle prime fasi in cui non tutto lo stipendio viene speso, è facile non capire che si tratta di una dipendenza e la stessa persona che presenta il problema può raccontare, e raccontarsi, che non c’è problema, che tutti hanno diritto a spendere una parte del proprio denaro come desiderano, tanto più se si lavora con impegno.
Per come ci racconta del caso del Suo papà, la situazione non può più ingannarVi ormai da tempo.
Immagino avrà già cercato di parlare con lui nei giorni di calma, di esprimergli quanto vederlo stare male La faccia stare male e di quanto sia dispiaciuta e preoccupata nel vederlo peggiorare ogni volta di più (anche perché al dispiacere si aggiunge la paura delle conseguenze economiche). Per non parlare del dolore che immagino provi nell’andare a recuperarlo alla sala slot, nel vedere che anche la Sua coppia genitoriale non regge più e che l’immagine di generosità e premura che il Suo papà ha sempre dato sia infangata da questa malattia.
Altrettanto immagino che il Suo papà, in fondo al suo animo, sappia perfettamente di essere caduto in una condizione dalla quale non riesce più ad uscire da solo e chissà quanto possa essere disperato nel rendersi conto del dolore che sta provocando a Lei ed alla Sua mamma, ma non possiamo aspettarci che queste emozioni dolorose lo aiutino a smettere, anzi, di solito fungono da carburante al comportamento di gioco (“questa volta andrà diversamente, riuscirò finalmente a vincere, recupererò tutto, potrò ripagare anche il dolore che causo, la ruota gira, la dea bendata mi aiuterà… gioco ancora questo mese…”).
A questo punto, credo che sia utile potersi riferire al Ser.D più vicino a casa Vostra e ad un gruppo di auto mutuo aiuto.
Lì potrà chiedere consiglio anche per poter tutelare i Suoi genitori e se stessa dal punto di vista economico (c’è anche da valutare la possibilità di un amministratore di sostegno) oltre ad avere maggiori informazioni sul Vostro problema e lo spazio per poter esprimere le Sue difficoltà e ricevere conforto, aiuto e comprensione.
Tenga aggiornato il Suo papà riguardo a queste iniziative, e si senta libera di muoversi (per vergogna, per timore di perdere la sua immagine sociale positiva il Suo papà potrà chiederLe di tenere tutto nascosto, eventualmente promettendoLe di smettere); il Suo cercare aiuto potrà facilitare l’accesso all’aiuto anche alla Sua mamma e, in un secondo tempo se non fosse possibile subito, anche al Suo papà.
Le auguro che la Vostra situazione si rassereni, mi tenga aggiornata.
Dott.ssa Serena Valorzi