DOMANDA
Salve dott., un paio di anni fa ho conosciuto una ragazza di 15 anni carina, sorridente, socievole, dolce, calma e un pò “rotondetta”. Dopo qualche mese ha deciso di mettersi a dieta..ora a distanza di 2 anni è divenuta magrissima…prima stava bene ora il suo peso è troppo al di sotto della media. Lei infatti mangia poco e male (fuori orario e non fa pasti sostanziosi) e spesso vomita (ogni 3 o 4 giorni) e va spesso in palestra. Lei ovviamente si sente spesso male, stanca, ha giramenti di testa e le è quasi scomparso il ciclo. Noi amici siamo preoccupati per lei perchè ha solo 17 anni e non si rende conto di stare ad esagerare con la fissa del peso. In più è anche cambiata caratterialmente:è diventata più aggressiva, nervosa, gelòosa e soprattutto ora è estremamente ed esageratamente egocentrica.ma ciò che ci preoccupa di più è il fatto che la madre non si accorga di nulla…lei si limita a dirle “mangia” ma niente più mentre il padre è una presenza-assenza nel senso che non conti nulla è sempre la madre a prendere decisioni a danno del padre. Secondo lei perchè si comporta così? cosa possiamo fare noi per aiutarla? la ringrazio. distinti saluti
RISPOSTA
Carissima,
quanto mi descrivi è purtroppo il quadro clinico dell’anoressia, non solo per quel che riguarda sintomi e segni, ma anche per la struttura della famiglia e la non consapevolezza di malattia sia da parte della tua amica, che, ancora, da parte della famiglia.
È apprezzabile l’interessamento e la preoccupazione di voi amici, ma è altrettanto difficile fare qualcosa, poiché una delle caratteristiche di questa malattia consiste proprio nel rifiutare qualsiasi tipo di aiuto e nel non riconoscere alcun segno della malattia.
L’unica cosa che potete e dovete fare è di rimanerle accanto, senza mai abbandonarla, anche se lei proverà ad abbandonare voi.
Dovete continuare a parlarle e a stabilire con lei comunque un rapporto profondo, all’interno del quale sia possibile confrontarsi e affrontare insieme alcune difficoltà. D’altra parte sarebbe opportuno e necessario parlare con i genitori della ragazza, in particolare con la madre,cercando, con molto tatto ma con chiarezza, di comunicarle la vostra preoccupazione per la situazione della figlia e di farle capire che, trattandosi di una vera e propria malattia, occorre un aiuto presso una struttura sanitaria e presso professionisti (psicologi e psichiatri) che si occupino di disturbi del comportamento alimentare. Potete anche proporle che, se lo desidera, vi potete informare per sapere a chi sarebbe meglio rivolgersi.
Vi preannuncio che sarà dura, ma, se non mollate, tutti insieme ce la farete.
Un’ ultimo suggerimento: provate a far leggere alla vostra amica (ed anche alla mamma) questa vostra lettera e la mia risposta.
Se volete, aggiornatemi.
Un cordiale saluto
Rosanna Schiralli