pancreatite

    DOMANDA

    Egregio professore

    Scrivo per mio padre che alcune settimane fa è stato ricoverato per una recidiva pancretite acuta. Al momento dell’ingresso in ospedale i valori erano amilasi 344 e lipasi 318. Quando è stato dimesso tutti i valori erano rientrati. I medici oltre ad una dieta drastica gli hanno prescritto l’acido ursodesossi 300 mg (una cp la sera), gli hanno consigliato di ripetere alcuni esami e di eseguire una risonanza magnetica per accertare la presenza o meno di calcoli a livello del pancreas o in zone vicine.

    Al momento della ripetizione degli esami i valori sono risultati normali ad eccezione della lipasi: 438. Il forte dolore che aveva in ospedale, però è quasi scomparso e l’alimentazione è scrupolosa. Ci preoccupa questo valore così alto. Potrebbe essere effettivamente indice di presenza di una calcolosi? O altro?

    Ha avuto la 1a pancr nel 2003. Subi dopo (2003) l’ asportaz della cistifellea con calcoli. Salutandola cordialmente la prego di darci tutti i consigli del caso.

    RISPOSTA

    PANCREATITE

    Dalle notizie fornite ritengio che nel 2003 si sia trattato di una pancreatite acuta di origine biliare. Se c’è stata una recidiva occorrono gli approfondimenti suggeriti per escludere che si possano essere ricreate le condizioni del 2003, onde poterle rimuovere per prevenire un ulteriore attacco.

    Tino Casetti

    Tino Casetti

    Primario di gastroenterologia all’ospedale di Ravenna. Nato nel 1948, si è laureato in medicina nel 1973 e poi specializzato in gastroenterologia all’università di Bologna, e in malattie infettive all’università di Ferrara. Dirige il dipartimento di malattie dell’apparato digerente e del metabolismo dell’ospedale di Ravenna (foto di R. Bruno).
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